Prevenzione e contraccezione
Evitare le gravidanze indesiderate e la trasmissione di malattie sessuali restano i due primari obiettivi di chi si occupa di prevenzione e contraccezione. Se per quanto riguarda il secondo intento la sola soluzione ad oggi ritenuta universalmente efficace e sicura è il preservativo, ovvero una barriera di lattice (o altre sostanze come il poliuretano) capace di impedire il contatto diretto delle mucose delle persone che stanno avendo un rapporto sessuale, per il primo goal invece esistono moltissime opzioni tra le quali scegliere: pillola contraccettiva femminile, spirale, anello contraccettivo estroprogestinico, cerotto transdermico estroprogestinico, impianto sottocutaneo a rilascio di progestinico, gel spermicidi e le ben più invasive vasectomia e sterilizzazione tubarica.
Il nuovo contraccettivo maschile
Tra queste molte alternative troviamo anche una novità in fase di sperimentazione, sviluppata dagli scienziati statunitensi del Weill Cornell Medicine di New York, in collaborazione con i colleghi del Tri-Institutional Therapeutics Discovery Institute e del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Bayreuth (Germania). Al momento il farmaco ha dato buoni risultati sui topi, ma gli studi clinici sull’uomo richiederanno ancora qualche tempo, per quanto i primi dati siano incoraggianti. Lo studio “On-demand male contraception via acute inhibition of soluble adenylyl cyclase” è stato oggetto di pubblicazione sulla rivista scientifica Nature Communications.
“Il pillolo”
Stiamo parlando del primo contraccettivo maschile sperimentale: somministrabile per bocca, proprio come una pillola contraccettiva femminile, ‘il pillolo’, che deve essere ingerito circa un’ora prima del rapporto, fa sì che per alcune ore gli spermatozoi non siano in grado di nuotare e, così bloccati, non possano raggiungere l’uovo e fecondarlo.
L’effetto del ‘pillolo’ è temporaneo, non interferisce sulla fertilità, sul comportamento sessuale e sul bilanciamento ormonale.
Come funziona
Per ‘bloccare’ gli spermatozoi ed impedire loro di nuotare verso la cellula uovo pronta ad essere fecondata, gli studiosi hanno preso come target l’enzima ‘Adenilato ciclasi solubile’ (sAC), una proteina fondamentale per la maturazione ed il movimento degli spermatozoi.
Il farmaco contraccettivo maschile si basa dunque su un inibitore sAC chiamato TDI-11861 che consente un’azione rapida e una completa sicurezza.
Stando a quanto evidenziato dagli studi sui topi infatti, dopo un’ora dalla somministrazione del ‘pillolo’ il roditore non produceva sperma per circa tre ore e dall’unione con i topi femmine non si originarono gravidanze. L’effetto del farmaco svaniva completamente nel giro di 24 ore.
Vantaggi
Non presentando (almeno nella sperimentazione animale) effetti collaterali ed avendo invece evidenziato un elevatissimo tasso di efficacia, ‘il pillolo’ sembra configurarsi come una valida opzione contraccettiva. Tra i vantaggi c’è ad esempio il fatto che la somministrazione non è quotidiana, come nel caso della pillola contraccettiva femminile, ma avviene solo nel caso in cui si stia per avere un rapporto intimo. La somministrazione orale inoltre, a differenza della spirale e dell’anello femminili, è del tutto indolore.
Svantaggi
Come accennato all’inizio dell’articolo, il nuovo farmaco contraccettivo maschile, così come la pillola contraccettiva femminile o la spirale, non protegge in alcun modo dalla trasmissione delle malattie sessualmente trasmissibili come Hiv, clamidia, epatite B, gonorrea, sifilide, condilomi, herpes genitale, scabbia ecc. Per proteggersi dal contagio da MTS (malattie sessualmente trasmissibili) è buona pratica utilizzare sempre il profilattico.