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“Gli animali rinchiusi negli allevamenti per la produzione di pellicce manifestano comportamenti anormali come l’eccessiva paura, l’infanticidio, le autolesioni da morsicature, stereotipie comportamentali come saltare per diverse ore senza tregua all’interno della gabbia, leccare, graffiare, mordere e scavare la gabbia o inseguire la propria coda in circolo.”

Senatrice De Petris, Disegno di legge “Divieto di allevamento, cattura e uccisione di animali per la produzione di pellicce” presentato alla presidenza il 3 aprile 2018

Non è solo una questione etica

Parole, quelle della Senatrice De Petris (Gruppo Misto), che potrebbero impressionare le persone sensibili al benessere animale (senza nemmeno citare le pratiche di soppressione degli animali allevati).

Chi invece non ha cuore la questione, dovrebbe sapere che la fine dell’allevamento e dell’uccisione degli animali da pelliccia non è solo una questione etica.

  • A novembre 2020, il governo danese decide di abbattere con urgenza i 17 milioni di visoni allevati sul suo territorio dopo aver scoperto 207 focolai di un ceppo mutato di Sars-CoV-2.
  • A ottobre 2022, i ricercatori del Laboratorio di referenza europeo per l’influenza aviaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (Padova), in collaborazione con i colleghi di Madrid e le autorità sanitarie spagnole, identificano un virus influenzale aviario H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) in un allevamento di visoni da pelliccia, nel nord ovest della Spagna. 
  • Inoltre, per quanto riguarda i fattori ambientali “l’attività di allevamento (in particolare del visone), oltre a tutto il processo di concia e trasformazione del prodotto pelliccia, ha un significativo impatto sull’ambiente e sul clima”.

Divieto di allevare e uccidere animali da pelliccia

Alle 3.40 del 24 dicembre 2022 l’Aula del Senato vota la fiducia al maxiemendamento del Governo al Disegno di Legge di Bilancio 2022, decretando così la fine dell’allevamento e dell’uccisione degli animali per pellicce in Italia (art. 1 commi 980-981-982-983-984).

Ora tocca a quei Paesi europei in cui questa pratica è ancora concessa, lo sostengono da tempo le associazioni che fanno capo alla coalizione Eurogroup for Animals che hanno lanciato l’iniziativa dei cittadini europei “Fur Free Europe”.

I risultati della campagna sono stati impressionanti: in più di 1 milione e 700 mila hanno sottoscritto la richiesta di chiudere definitivamente gli allevamenti di animali per pellicce e ora il tema dovrà essere affrontato dalla Commissione Ue guidata da Ursula von der Leyen e dal Parlamento europeo.

Un successo senza precedenti

Il vero successo della campagna “Fur Free Europe” non sta solo nel numero di consensi raccolti, ma nella velocità alla quale è stato raggiunto questo risultato.

La campagna è stata infatti chiusa con due mesi e mezzo di anticipo dopo aver raccolto 1.701.892 sottoscrizioni (85 mila dall’Italia).

Le organizzazioni che fanno parte della coalizione Eurogroup for Animals hanno deciso di anticipare la chiusura per poter sottoporre il prima possibile la questione agli organi istituzionali europei.