A differenza dei cani, i gatti domestici non hanno l’indispensabile necessità di fare i bisogni all’aperto.
A loro basta una lettiera, una cassettina (aperta o chiusa) contenente sabbietta.
E non c’è nemmeno la necessità di indicare loro il posto dedicato ai bisognini, a meno che non ci sia un problema fisico o comportamentale, al gatto basta sentire l’odore della sabbietta per capire dove andare.
Ma qual è la lettiera migliore? La risposta è: non esiste. Perché ogni gatto ha le sue preferenze (e ogni proprietario ha le sue esigenze).
Ecco i tipi di sabbietta disponibili sul mercato
In bentonite
La lettiera in bentonite è la più diffusa e “comoda”.
Si tratta di un materiale di origine minerale capace di sciogliersi a contatto con i liquidi e quindi molto agglomerante, fattore che rende molto facile la pulizia della lettiera.
In silicio
Quella in silicio è una valida alternativa alla bentonite. Leggermente più costosa, è molto assorbente e cambia colore a contatto con le urine (diventa giallognola).
Per il suo potere assorbente, può essere totalmente sostituita una volta a settimana.
Tuttavia, il micio potrebbe non gradire la durezza dei granuli sotto le zampine.
La biodegradabile
Sicuramente amica dell’ambiente è la lettiera biodegradabile formata da materiali altamente biocompatibili come scarti di mais, orzo, carta, pellet, legno, paglia, terriccio e segatura.
Il vantaggio di questo tipo di lettiera è la facilità di smaltimento, ma proprio questa alta biodegradabilità rende necessario sostituirla spesso e se il gatto è abituato alla bentonite o al silicio, potrebbe non gradire l’odore dei materiali che compongono questo tipo di sabbietta.
In argilla
In ultimo, la lettiera in argilla che ha un buon potere assorbente e una buona capacità di trattenere gli odori, ma non è molto agglomerante e terminata la proprietà assorbente, l’urina del gatto resta sul fondo. Di conseguenza, prima di svuotare e pulire la cassetta, sarà inevitabile sentire in casa l’odore pungente della pipì del gatto.

