PTPA-di-Djokovic-denuncia-l'ATP
⏱️ 2 ' di lettura

La Professional Tennis Players Association (PTPA), il sindacato fondato da Novak Djokovic, ha recentemente sollevato gravi accuse nei confronti degli organi di governo del tennis, tra cui ATP, WTA, ITF e ITIA. Secondo l’associazione, questi enti abusano del loro potere, sopprimono la voce dei giocatori e sfruttano sistematicamente la loro posizione per ottenere guadagni personali, operando attraverso un controllo monopolistico che danneggia l’intero movimento tennistico.

Sotto accusa anche Jannik Sinner

Una delle accuse più rilevanti riguarda il trattamento riservato a Jannik Sinner, squalificato per tre mesi dalla WADA dopo risultare positivo al Clostebol. La PTPA ha messo in evidenza un presunto favoritismo nei confronti del giovane tennista italiano, accusando l’ITIA di non aver condotto un’indagine adeguata sul caso. Nonostante l’ITIA abbia accettato la spiegazione del preparatore di Sinner, che avrebbe applicato la sostanza proibita durante un trattamento, la PTPA ha sottolineato come questa conclusione sia arrivata troppo velocemente, senza una necessaria indagine approfondita che, secondo l’associazione, ha invece caratterizzato i casi di altri tennisti. A tale riguardo, viene messa in discussione l’efficacia e la coerenza delle politiche antidoping nel tennis, soprattutto quando si tratta di figure di alto profilo come Sinner.

Dito puntato contro il presidente dell’ATP

Un altro punto controverso riguarda la leadership di Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, che la PTPA accusa di aver favorito interessi legati al tennis italiano, in particolare in relazione alla decisione di mantenere le ATP Finals in Italia fino al 2030. La scelta, secondo il sindacato, sarebbe stata presa non solo in funzione dell’interesse crescente verso il tennis nel paese, ma anche per favorire la posizione di Gaudenzi stesso, il quale avrebbe beneficiato di questa decisione. La PTPA ritiene che tale mossa rifletta una gestione poco trasparente e a favore di pochi eletti all’interno del sistema tennistico globale. Le accuse non si fermano qui. La PTPA ha criticato anche l’ATP per la sua posizione riguardo al rifiuto dell’offerta di Larry Ellison, tycoon di Oracle e proprietario del Masters 1000 di Indian Wells, che aveva proposto un aumento significativo del montepremi per il torneo. Secondo l’associazione, il rifiuto dell’offerta ha impedito la possibilità di migliorare le condizioni economiche per i tennisti, in particolare quelli che competono nei tornei minori, contribuendo così a mantenere un sistema economico squilibrato e ingiusto.

Inoltre, la PTPA ha rivolto le sue critiche anche a Holger Rune, accusato di aver partecipato all’esibizione Six Kings Slam in Arabia Saudita, un evento dal montepremi milionario, pur non avendo vinto titoli Major. La scelta di Rune di prendere parte all’evento è stata vista dalla PTPA come un segno di opportunismo, ma anche come un sintomo della crescente commercializzazione del tennis, dove il denaro sembra prevalere su altri aspetti più sportivi.

PTPA, sollevati dubbi interni al sindacato

Il piano della PTPA è stato indebolito da alcune contraddizioni interne. L’assenza di Novak Djokovic tra i firmatari della lettera, che non ha partecipato attivamente alla causa, ha sollevato dubbi sulla coesione all’interno dello stesso sindacato. La presenza di altri giocatori di spicco, come Vasek Pospisil e Nick Kyrgios, non ha saputo compensare la mancanza di uno dei protagonisti più influenti del tennis mondiale, lasciando intravedere le difficoltà interne alla PTPA nel mantenere una linea unitaria.Questa situazione mette in luce la complessità della gestione del tennis a livello globale e solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla giustizia delle decisioni prese dagli organi di governo. La PTPA, pur con le sue divisioni interne, ha fatto emergere problematiche rilevanti che potrebbero segnare un punto di svolta nel modo in cui il tennis viene amministrato e vissuto dai suoi protagonisti.