La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è tra gli eventi culturali più prestigiosi al mondo, ma dietro al glamour del red carpet si celano aspetti meno noti che ne raccontano la storia, l’originalità e l’impatto concreto che offre alla città lagunare. Dall’elefante del manifesto ufficiale alle preziose sezioni dedicate ai film restaurati si può dire che il festival sia un vero e proprio concentrato di cultura, memoria e avanguardia.
Festival del Cinema di Venezia: 5 particolarità curiose, è il più antico del mondo
La Mostra del Cinema di Venezia è il festival cinematografico più antico del mondo. Ebbene sì, la prima edizione si tenne tra il 6 e il 21 agosto 1932, con molta precedenza temporale rispetto ai primi festival di Cannes e Berlino, rispettivamente nati nel 1946 e nel 1953. In 92 anni, poi, si sono svolte solo 81 edizioni ufficiali, a causa di interruzioni dovute a conflitti o contestazioni politiche.
Festival del Cinema di Venezia: 5 particolarità curiose, dalla Coppa Mussolini alla Coppa Volpi
Forse non tutti sanno che il fascismo sostenne subito l’iniziativa dei promotori dell’Esposizione, poichè individuò nel cinema uno strumento particolarmente utile alla propaganda, in grado di ammaliare gli italiani di ogni classe sociale e, in quanto evento mondano e culturale moderno, di promuovere ulteriormente il fascismo e Mussolini con le grandi potenze del mondo. A conferma di ciò, l’assegnazione, nella seconda edizione dell’agosto 1934 della Coppa Mussolini per il miglior film italiano e straniero e le Grandi Medaglie d’Oro dell’Associazione Nazionale fascista dello spettacolo. Dall’anno successivo si istituisce anche la Coppa Volpi, premio per gli attori in onore del patron dell’evento che ad oggi porta ancora il suo nome, al contrario della Coppa Mussolini, scomparsa con il suo ispiratore e sostituita nel 1949 dal Leone di San Marco.
Festival del Cinema di Venezia: 5 particolarità curiose, perché un elefante nel manifesto?
Nell’edizione 2024 del Festival del Cinema di Venezia, illustratore, ufficiale dal 2017, Lorenzo Mattotti, ha ritratto nel manifesto che sponsorizza la Mostra un elefante che attraversa la laguna, ispirato da un evento realmente accaduto durante il Carnevale del 1981, dove un vero e proprio elefante fu protagonista di una sfilata, attraversando le calli della città.
Festival del Cinema di Venezia: 5 particolarità curiose, decine di restauri mondiali
Alla 82ª edizione sarà protagonista la sezione Venezia Classici, con 18 film restaurati presentati in anteprima mondiale in versione 4K o rimasterizzati, tra cui Lolita, Roma ore 11 e Il magnifico cornuto. Ecco la lista completa: Matador di Pedro Almodóvar (Spagna, 1986); Bashu, il piccolo straniero di Bahram Beyzai (Iran, 1986); Il porto delle nebbie di Marcel Carné (Francia, 1938); Quel treno per Yuma di Delmer Daves (USA, 1957); Aniki-Bóbó di Manoel de Oliveira (Portogallo, 1942); Roma ore 11 di Giuseppe De Santis (Italia, 1952); Lo spettro di Riccardo Freda (Italia, 1963); Il marchio del rinnegato di Hugo Fregonese (USA, 1951); La chiave di Kon Ichikawa (Giappone, 1959); Destino cieco di Krzysztof Kieślowski (Polonia, 1981); Kwaidan – Storie di fantasmi di Masaki Kobayashi (Giappone, 1965); Lolita di Stanley Kubrick (USA, 1962); Amaro destino di Joseph L. Mankiewicz (USA, 1949); Il delinquente delicato di Don McGuire (USA, 1957); Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli (Italia-Francia, 1964); Due ettari di terra di Bimal Roy (India, 1953); Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce (Italia, 1967); Vive l’amour di Tsai Ming-liang (Taipei, 1994)
Festival del Cinema di Venezia: 5 particolarità curiose, l’impatto economico sulla città
L’edizione 2024, diretta da Alberto Barbera e tra le più riuscite della storia, ha registrato 70 milioni di euro di introiti diretti e indotto alla città di Venezia, con costi pari a 23 milioni, di cui 16 milioni solo per la Mostra. Per l’edizione 2023 l’indotto è incerto, ma il budget si aggira attorno ai 23 milioni di euro, in termini di costi, che comprendono il costo pro quota generale della struttura organizzativa della Biennale e 16 milioni di euro i costi diretti della Mostra.

