Secondo quanto previsto dalle modifiche al decreto Milleproroghe approvate in commissione Bilancio e Affari costituzionali del Senato il 9 febbraio 2023, cambiano ancora le regole per lo smart working, a partire dalla fine dello stesso mese, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del suddetto decreto, approvato dal Senato e passato alla Camera. Ecco nel dettaglio tutte le novità.
Smart working nel settore privato
Per quanto riguarda il settore privato, sia i lavoratori “fragili”, sia i lavoratori con minori sotto i 14 anni a carico hanno diritto allo smart working fino al 30 giugno 2023, alternando l’attività lavorativa in presenza e da remoto, anche qualora non ci sia un accordo collettivo tra datore di lavoro e suddette categorie.
Smart working nel settore pubblico
Discorso diverso, invece, per chi lavora nella pubblica amministrazione, dove il diritto allo smart working riguarda unicamente la categoria di lavoratori “fragili” e non più ai genitori con figli under 14.
I lavoratori fragili
In base al decreto della Salute del 4 febbraio 2022, per lavoratori “fragili”, si intendono tutte quelle persone affette da una delle “patologie con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità”, come i malati oncologici.
Entrata in vigore delle nuove regole
Entro la fine del mese di febbraio, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Milleproroghe, entreranno in vigore le novità anticipate per queste due categorie di lavoratori: per i “fragili” si tratta di una proroga, in quanto potranno usufruire dello smart working oltre il 31 marzo, fino al 30 giugno, mentre i genitori con minori under 14 a carico riconquistano tale diritto, terminato il 31 dicembre 2022, previo accordo con il datore di lavoro.
NB.
Per le aziende non c’è alcun cambiamento: si mantiene la procedura semplificata per inoltrare gli accordi.

