Durante l’evento “Chapeau Live” tenutosi a Milano, Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, ha condiviso la visione alla base dell’ingresso della sua società nel capitale della Juventus. Con un investimento che ha recentemente superato il 10% del pacchetto azionario, Tether è oggi uno dei principali azionisti del club bianconero, aprendo scenari nuovi e ambiziosi per la società torinese.
Un progetto ispirato ai modelli internazionali
Nel corso dell’incontro pubblico, Ardoino ha spiegato come l’investimento nella Juventus non sia stato motivato soltanto da ragioni economiche, ma anche da una precisa idea strategica. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di contribuire a riportare la Juventus ai livelli di eccellenza del passato, non solo sul campo, ma anche a livello gestionale. Secondo Ardoino, l’attuale modello di gestione del club avrebbe bisogno di un’impronta più internazionale. La sua visione punta a una crescita su scala globale, costruita attraverso investimenti mirati, un nuovo rapporto con la base tifosa e un maggiore coinvolgimento emotivo e diretto del pubblico. Un approccio che mira a superare il tradizionale legame locale per abbracciare un’identità calcistica e commerciale più ampia, in linea con quanto già avviene nei grandi club europei.
Nessuna scalata, per ora
Nonostante il peso crescente di Tether nella compagine azionaria della Juventus, Ardoino ha chiarito che non è prevista, almeno nel breve termine, un’ulteriore acquisizione di quote del club. Prima di qualsiasi passo futuro, l’obiettivo è instaurare un dialogo stabile e costruttivo con l’attuale amministrazione e la dirigenza juventina. Le sue dichiarazioni lasciano intendere un approccio cauto e collaborativo, volto a valutare le dinamiche interne alla società prima di considerare eventuali aumenti di partecipazione.
Tether, la finanza digitale che entra nel calcio
L’ingresso di Tether nel capitale della Juventus rappresenta uno degli episodi più significativi della crescente intersezione tra finanza digitale e sport. Tether, leader globale nel mercato delle stablecoin, è oggi un colosso con sede a El Salvador e profitti miliardari. L’investimento nel club torinese segna un nuovo capitolo nella strategia di espansione del brand, che punta a consolidare la propria presenza anche al di fuori del mondo crypto. L’operazione ha già avuto ripercussioni positive sul mercato: il titolo della Juventus ha registrato un rialzo in Borsa, segnale che gli investitori stanno accogliendo con interesse la nuova direzione impressa dalla partecipazione di Ardoino.
Uno scenario in evoluzione
Il rapporto tra Paolo Ardoino, Tether e la Juventus è ancora nelle sue fasi iniziali, ma il contesto lascia spazio a sviluppi significativi. L’interesse manifestato verso un modello di club più globale e partecipativo, unito alla solidità finanziaria di Tether, potrebbe rappresentare un’opportunità strategica per la Juventus, reduce da stagioni sportive ed economiche complicate. Il futuro dirà se questo matrimonio tra criptovalute e calcio sarà solo una parentesi finanziaria o l’inizio di una vera e propria rivoluzione culturale e gestionale per uno dei club più storici d’Italia.