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A lanciare l’idea l’assessora provinciale all’Istruzione, Cultura, Giovani e Pari Opportunità, Francesca Generosa: estendere il calendario scolastico estivo per le scuole primarie in Alto Adige.Secondo fonti ufficiali della Provincia, come riporta Tgcom24, sarebbe proprio l’assessora Generosa ad aver proposto di estendere l’anno scolastico per i bambini dai 6 ai 10 anni, seguendo le orme dell’esperienza già in atto per la scuola dell’infanzia. Per ora è solo una proposta, in fase di valutazione. Nessuna decisione definitiva. 

Scuola: in Alto Adige primarie di primo grado aperte anche a luglio, normative vigenti e possibilità

A tal proposito, l’articolo 74 del Testo Unico dell’istruzione (D.Lgs. 297/1994) e il DPR 275/1999, riguardo al calendario scolastico per le scuole di ogni ordine e grado, spiega che: “Ogni istituto, nella sua autonomia, ne stabilisce le modalità temporali ed organizzative, anche con opportuni adattamenti del calendario scolastico”, l’importante è tener fede alla flessibilità e ai 200 giorni di lezione obbligatori su base annuale: “Nel rispetto di quanto stabilito dal comma 2, gli organi competenti delle istituzioni scolastiche sono autorizzati a deliberare una scansione flessibile delle lezioni anche diversa da quella settimanale, a condizione che ciascun docente assolva i propri obblighi di servizio e che sia garantito il numero di ore annuo di insegnamento previsto per ciascuna disciplina”. L’Alto Adige, in quanto provincia autonoma nel tempo ha utilizzato questa flessibilità per introdurre modelli educativi differenziati e anticipare l’avvio delle lezioni a settembre. La novità è che ora si guarda al futuro scolastico delle scuole elementari per modificare l’estate e proseguire le attività fino a luglio. 

Scuola: in Alto Adige primarie di primo grado aperte anche a luglio, le parole del presidente del Trentino Alto Adige Maurizio Fugatti 

Il presidente del Trentino Alto Adige, Maurizio Fugatti, secondo quanto riportato da Fanpage, è aperto all’idea di far proseguire l’attività didattica per le scuole elementari anche a luglio: “La scelta di estendere l’apertura della scuola dell’infanzia anche al mese di luglio, scelta operata dalla giunta nella scorsa legislatura, rappresenta ancora oggi una realtà unica in Italia”.

La decisione di estendere l’apertura a luglio negli asili era stata presa per promuovere politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro nella Provincia e venire incontro alle richieste dei genitori, volontà che ora sembra estendersi anche per le elementari: “occorre guardare avanti e pensare alle famiglie con figli in età scolare, valutando pertanto l’opportunità di estendere anche alla scuola primaria un percorso analogo. Non si intende cambiare il calendario scolastico, ma è fondamentale proporre un progetto di conciliazione che vada oltre a quanto, comunque importante, già esiste oggi”, si legge su Fanpage. Anche se i calendari non verranno toccati, ancora non si sa come verrà attuata tale misura. 

Scuola: in Alto Adige primarie di primo grado aperte anche a luglio, i vantaggi per le famiglie 

Come anticipato dalle parole del presidente Fugatti, le ragioni che portano la Provincia autonoma a considerare tale estensione fino al mese di luglio è il vantaggio che porterebbe alle famiglie, che aiuterebbe nella gestione dei figli durante la stagione estiva, in cui la scuola è chiusa, ma il lavoro prosegue normalmente. L’iniziativa, pertanto, offrirebbe un rientro più graduale a settembre, una riduzione del ‘vuoto didattico’ dato dalla lunga pausa estiva e occasioni di apprendimento più leggeri e flessibili per gli alunni. 

Scuola: in Alto Adige primarie di primo grado aperte anche a luglio, possibili criticità

Sebbene questa proposta possa portare vantaggio per le famiglie nella gestione dei propri figli, non mancano possibili ‘contro’: la disponibilità degli insegnanti, ad esempio, non è scontata, in quanto il periodo estivo, di consueto, è occasione di riposo e formazione del personale scolastico. Inoltre, il costo per il prolungamento dell’attività didattica, comporterebbe inevitabilmente spese aggiuntive non solo in termine di insegnanti, ma anche di personale scolastico per le pulizie e la mensa, nonché in termini di consumi energetici.

Da ultimo, tale proposta potrebbe essere vista non come occasione di apprendimento leggero e flessibile, ma come ‘parcheggio’ per bambini con genitori lavoratori.