Dipendenti: e se si lavorasse 4 giorni a settimana?
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Sono sempre di più i paesi dell’Ue che hanno approvato la settimana lavorativa corta, che comporta, cioè, una riduzione dell’orario lavorativo dei dipendenti, lasciando invariato lo stipendio percepito. Quali sono i benefici di tale modifica e cosa pensa l’Italia a riguardo?

Settimana corta: le origini

L’idea parte dall’Inghilterra: un team di ricerca dell’Università di Cambridge, infatti, ha condotto uno studio sperimentale su una settimana più breve, composta di soli 4 giorni lavorativi. Protagonisti della ricerca 61 organizzazioni del Regno Unito: riduzione del 20% dell’orario di lavoro per i dipendenti lasciando invariato lo stipendio per 6 mesi. 

Quali settori sono stati scelti per la settimana corta?

Per l’esperimento sono state appositamente scelte aziende provenienti da diversi settori: 

  • Rivenditori online
  • Fornitori di servizi finanziari
  • Studi di animazione
  • Negozi locali di fish and chips
  • Società di consulenze, IT, cura della persona, marketing e assistenza sanitaria

Risultati e benefici della settimana corta

Di tutte le aziende prescelte il 92% di esse ha dichiarato di voler continuare la settimana lavorativa corta e per ben 18 di queste sarà un cambiamento permanente, in quanto si sono registrati:

  • Sintomi di burnout in calo per il 71% dei dipendenti
  • Meno stress per il 39% dei lavoratori
  • Il 65% in meno di giorni di malattia richiesti
  • Dimissioni diminuite del 57%
  • Ricavi delle aziende rimasti invariati

E l’Italia?

A fare il primo passo a riguardo la Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (Cisl), che ha esposto la necessità di avviare sperimentazioni proprio sul modello del Regno Unito sopracitato. Nel dettaglio, la Federazione Italiana Metalmeccanici (Fim) ha proposto a livello aziendale una forma di lavoro composta di 4 parti di attività piena e 1/5 di riduzione d’orario (tempo dedicato anche alla formazione online e in presenza).

Dove è già possibile la settimana corta in Italia?

Attualmente sono due le aziende autonome che hanno intrapreso questa strada: 

  • A Milano Carter & Benson, consulenza strategica ed head hunting, introducendo la settimana corta, a 36 ore, a gennaio del 2021
  • La società di marketing Awin Italia nel 2020, agli albori della pandemia da Covid19, stabilendo la settimana lavorativa a 32 ore oltre allo smart working

Perché i datori di lavoro dovrebbero optare per la settimana corta?

Al giorno d’oggi le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, e non solo, non chiedono solo salari minimi più alti, ma soprattutto un equilibrio tra vita e lavoro. In questo senso, una riorganizzazione dell’attività lavorativa potrebbe rendere più attrattive le aziende anche per i giovani.