Con l’interruzione ad aprile 2023 dello Spid, sono già in molti a chiedersi cosa succederà dopo. La risposta, arriva dal dipartimento per l’innovazione del governo, già in opera per lo sviluppo di un’alternativa.
Identità digitale nazionale (Idn)
A cosa sta lavorando il dipartimento per l’innovazione del governo? Il progetto si chiama Idn, acronimo di Identità digitale nazionale ed è stato pensato per unire Spid e Cie (Carta d’Identità elettronica), al fine di creare un’unica e comoda app per smartphone e device, nonché un primo passo per raggiungere la digitalizzazione comune richiesta dalla Commissione europea.
Identità comune digitale
La Commissione europea, infatti, è già impegnata nello sviluppo dell’identità comune digitale, una vera e propria app in cui sarà possibile archiviare le proprie informazioni personali e condividere solo ciò che è necessario e a richiesta, entro il 2024.
Come funzionerà l’app Idn?
Ad oggi, come anticipato, è in fase di sperimentazione, ma l’idea di base è che il modello di riferimento sia quello del Green Pass, da immaginare come una sorta di “portafoglio” per smartphone, al cui interno saranno presenti i propri dati personali, tessera sanitaria e tutta la documentazione personale per poter “viaggiare” in tutta la zona Ue.
Rischio doppione?
Ebbene sì, il rischio che si crei una sorta di competizione tra le due innovative app digitali, c’è. Il governo italiano al momento è intenzionato a dare il via ad un bando per iniziare la progettazione; ciò comporterebbe un sorpasso sul tempo, in piena regola, nei confronti dell’app della Commissione europea, anticipando un progetto ora in fase di sperimentazione.

