Equinozio primavera
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Nel 2023 la primavera arriva con un giorno di anticipo: il 20 marzo cade, infatti, l’equinozio di primavera, invece che nella tradizionale data del 21 marzo, come molti sono abituati a pensare. Ma non è il primo anno che si verifica questa anticipazione, bensì è dal lontano 2007, che la stagione più fiorita dell’anno non cade 21 marzo e capiterà un giorno prima fino al 2102. 

Cos’è l’equinozio di primavera

Anche noto come equinozio di marzo, è quell’esatto momento in cui il sole tocca lo Zenit all’equatore. In parole povere, quando i raggi cadono perpendicolari all’asse di rotazione della Terra e, di conseguenza, a livello globale giorno e notte hanno circa la stessa durata. Quindi, dal 20 marzo in poi, nel nostro emisfero (settentrionale), l’inverno cede il posto alla primavera e il periodo di luce si allunga, mentre quello di buio si accorcia. 

Perché l’equinozio di primavera cade proprio il 20 marzo?

Ci sono due ragioni alla base: il calendario gregoriano e l’inclinazione della Terra rispetto al proprio asse. Ogni sei mesi, infatti, solo in due momenti dell’anno, si verifica l’equinozio, ma non alla stessa ora e allo stesso giorno ogni anno. Tuttavia, con l’introduzione del calendario gregoriano, si è deciso che un anno dura 365 giorni. Il moto di rivoluzione della Terra, però, dura 6 ore, 9 minuti e 10 secondi in più. Di conseguenza, proprio per tale ragione si sono introdotti gli anni bisestili, con l’aggiunta, ogni quattro anni, del 29 febbraio, ma questa soluzione origina l’esigenza, ad esempio, di anticipare la data dell’equinozio al 20 marzo.

Curiosità sull’equinozio di primavera

  • Se nel nostro emisfero le giornate si allungano, in quello meridionale (Africa meridionale, America meridionale, Oceania…) avviene il fenomeno opposto: la stessa data senza l’inizio dell’autunno.
  • Lo sapevate che la mattina dell’equinozio la Sfinge di Giza, in Egitto, guarda direttamente il sole che sorge? E non è l’unica: anche il famoso sito archeologico di rovine Maya, Chichén Itzá, punta verso il sole, nonché Angkor Wat, un tempio khmer, situato in Cambogia. Curioso, vero?
  • La Terra non è l’unico pianeta in cui si verifica l’equinozio: anche Saturno, pensate, ce l’ha, ma lì le stagioni sono più lunghe e di conseguenza l’attesa tra gli equinozi è maggiore. Il pianeta con gli anelli impiega, infatti, circa 30 anni per compiere un giro intorno al sole, quindi gli equinozi si verificano ogni 15 anni.