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L’ex direttore della Prevenzione al Ministero della Salute, Gianni Rezza, lo dice senza giri di parole: “Il Covid gira parecchio”. Una certificazione, quella del professore di Igiene all’Università San Raffaele di Milano, che mette nero su bianco ciò che anche nella vita quotidiana si percepisce dal comune sentito dire e che i dati ufficiali “seppur ampiamente sottostimati” confermano.

Numeri in crescita per i contagi Covid in Italia

“La variante Omicron ha una virulenza minore rispetto a Delta. Però tra persone debilitate, anziane e immunodepressi può fare ancora danni seri”, soprattutto quando “si è persa la protezione del vaccino”. Rezza, in una intervista a La Stampa, delinea “un lento aumento delle ospedalizzazioni, ma la situazione potrebbe peggiorare se i contagi continueranno ad aumentare e le vaccinazioni non decolleranno”.

La necessità è quindi quella di “vaccinare la popolazione più a rischio e – lo dico anche a costo di impopolarità – di consigliare ai più fragili l’uso delle mascherine in situazioni di promiscuità. I test non li fa più nessuno, quindi i dati sono sottostimati. L’influenza? Arriverà probabilmente dopo Natale e potrebbe sommarsi al picco del Covid”.

La nuova polmonite in Cina: “Non ci sono legami con varianti”

Che non deve confondersi, nemmeno in una sua variante, con il virus che in Cina sta facendo aumentare il numero di polmoniti pediatriche. “Non esiste alcun nuovo virus mutato, non c’è mutazione che ci possa preoccupare in questo momento e non c’entra assolutamente nulla con il Covid. Non si tratta di nessun virus del Covid mutato”. Queste le parole di Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute. “Si tratta quasi sicuramente di virus influenzali e parainfluenzali del mycoplasma, agenti patogeni che in questo momento sono responsabili delle polmoniti”.