Calcolatrice alla mano, quasi un giorno su tre è stato caratterizzato da un caso di allagamento da piogge intense. La fotografia la danno i numeri e sono quelli che parlano di 118 casi in un anno, il 2023. Il clima, nell’anno appena concluso, ha vissuto una stagione simile a quella che ci si aspetta quando si parla di cambiamento climatico in corso. Ma ugualmente preoccupanti nelle proporzioni.
Un 2023 di eventi estremi e danni causati dal clima
Sì perché ci sono stati anche 82 casi di danni causati dal passaggio di trombe d’aria e raffiche di vento, ma anche 39 da danni provocati da grandinate, come quelle che in parte del Nord Italia ancora ci si ricorda per le cicatrici lasciate, lo scorso luglio. La conta del maltempo si aggiorna di casi estremi: 35 le esondazioni di fiumi in grado di provocare danni, 26 invece le situazioni di distruzione lasciate dalle mareggiate. Il contrappasso sono stati i 21 episodi di danni provocati dalla siccità prolungata, con 20 casi di temperature estreme registrati nelle città. Si sono anche contati 18 casi di frane causate da piogge intense, ma pure 16 eventi con danni provocati alle infrastrutture e 3 circostanze che hanno invece avuto addirittura impatti sul patrimonio storico a artistico.
Il 2023 del clima in Italia: le regioni più colpite e il monito di Legambiente
La mappa provocata dai danni da clima estremo colpisce un po’ in tutta Italia: da Roma a Milano, passando anche per Palermo e la Toscana. A livello regionale sono però Lombardia ed Emilia-Romagna ad avere avuto il maggior numero di danni (62 e 59), prima proprio della Toscana e del Lazio.
Stando all’osservazione di Legambiente, “l’aumento degli eventi estremi avviene sempre con maggiore frequenza e intensità, a danno di territori e cittadini”, sono le parole di Stefano Ciafani, presidente nazionale dell’associazione. Che sollecita un intervento legislativo per l’approvazione del Piano nazionale di adattamento al clima, in grado di stanziare le risorse economiche propedeutiche a interventi preventivi che anticipino quelli postumi. Gli 11 miliardi spesi per i soli danni delle alluvioni in Emilia e Toscana, durante i 2023, sono lì a dimostrarne l’urgenza.