“Nella mia vita sono legato a certi principi: quelli della disciplina, del rispetto dell’autorità, dei valori. E sono legato al Monza: sono stato giocatore e direttore sportivo per tre anni, è partito tutto da Monza. Ci sarà sempre un legame, è evidente”.
Ariedo Braida: “Con Galliani siamo fratelli, devo tantissimo a Berlusconi”
Queste le parole pronunciate da Ariedo Braida, 78 anni nel giorno di Monza-Atalanta, occasione per pensare al passato e sperare in un futuro che possa essere di nuovo a braccetto. “Con Galliani sì, siamo fratelli. Anche per questo il Monza per me è una questione di cuore, romantica”, prosegue il dirigente che ha contribuito a far grande Milan e Barcellona, ma ancor prima proprio il Monza. “Leggo sui giornali della possibile cessione del club”, commenta Braida circa le voci di passaggio di proprietà del club brianzolo, al fine della stagione in corso. “Se non fosse morto il presidente Berlusconi sarei potuto tornare?”, chiede conferma Braida a diretta domanda: “Sarebbe potuto essere, ma non so. Di certo sono grato a Berlusconi, così come lo sono a Galliani. La differenza tra una gestione come la loro – quella di innamorati del calcio – rispetto alla gestione di un club da parte di un fondo? Nel nostro Paese c’è storia e tradizione, di calcio parlano nonne e bambini, fa parte della nostra cultura”, argomenta Braida.
Braida su Pioli: “Riduttivo giudicare un allenatore solo dai risultati”
Che proprio nel giorno del derby di Milano, quello che potrebbe consegnare la seconda stella all’Inter, riprende il concetto sotto un altro punto di osservazione. “Il futuro di Pioli? Non credo che un allenatore debba essere valutato solo se vince o perde, sarebbe riduttivo. Anche perché cambiando si può sempre fare peggio”, analizza. “Non mi permetto di sostituirmi alla dirigenza, ma certo lui ha dimostrato il proprio valore. È un po’ il concetto degli artisti o dei poeti: non vali per il denaro che hai, il denaro non è l’unica cosa importante. La vita è fatta anche di emozioni, poi – certo – ad alcuni è il denaro a dare emozioni. Ma noi abbiamo una cultura diversa, non così ‘americana’, in Italia è diverso”.
Stroppa e la Cremonese: “Giovanni ha fatto benissimo, Cremo piccola grande società”
Ma il fondo Usa che gestisce il Milan è pur sempre un fondo, come quello che rischia di prendersi il Monza… “Speriamo che il Monza resti in mano a Galliani”, svia Braida. “E magari anche alla famiglia Berlusconi. Ma capisco che le dinamiche oggi cambino in fretta”. Quel che non cambia mai, per Braida, è il valore. Un concetto che ribadisce per parlare della sua ultima esperienza sportiva, alla Cremonese: “La Cremo è una piccola grande società, ha una grande proprietà ed è in mano a una grande persona come il cavalier Arvedi. È lì in lotta per salire in Serie A, sebbene ultimamente abbia perso qualche punto. Stroppa? Purtroppo a volte conta il risultato. Sì, come negli Usa. Stroppa a volte deve faticare anche solo per liberarsi dell’ingiusta etichetta di non essere pronto per la A, ma con Crotone e Monza ha fatto benissimo. Non sta facendo bene, ma di più. E gli auguro il meglio”.