falso-a-bilancio-napoli
⏱️ 2 ' di lettura

Gli acquisti di Victor Osimhen e Kostas Manolas da parte del Napoli sono tornati al centro dell’attenzione, a seguito della recente richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma per il presidente Aurelio De Laurentiis, accusato di falso in bilancio per le annate 2019, 2020 e 2021. Questo procedimento, originariamente avviato a Napoli, è stato trasferito a Roma per competenza territoriale, dopo la trasmissione degli atti da parte della Procura partenopea. L’indagine riguarda presunte plusvalenze fittizie legate agli acquisti del bomber nigeriano nel 2020 dal Lille e del difensore greco dal Olympiakos. 

La situazione legale del Napoli

La vicenda coinvolge non solo De Laurentis, ma anche la società calcistica e il braccio destro del presidente, Andrea Chiavelli. La richiesta di rinvio a giudizio si inserisce in un contesto già complesso, che nel 2022 aveva visto il Napoli essere prosciolto dalla giustizia sportiva. All’epoca, la giustizia sportiva aveva avviato accertamenti sulle operazioni legate a Osimhen, ma il club e il presidente erano stati assolti. Il Tribunale Federale Nazionale aveva respinto i deferimenti, e anche l’appello presentato alla Corte Federale d’Appello era stato respinto. 

In quel periodo, il caso non aveva visto una riapertura per il Napoli, poiché non erano emerse nuove circostanze straordinarie che giustificassero un ricorso per revocazione. Tuttavia, nella stessa occasione, la Juventus era stata penalizzata di 10 punti, a causa di un ricorso sistematico alle plusvalenze. Sebbene il caso del Napoli fosse stato differente, le violazioni contestate riguardavano principalmente la gestione delle operazioni finanziarie, tra cui l’acquisto di Osimhen, con un valore dichiarato che superava i 71 milioni di euro.

Cosa potrebbe accadere ora?

Attualmente, la situazione potrebbe evolversi qualora emergano nuovi elementi a supporto delle accuse. Se la Procura Federale, sotto la guida di Giuseppe Chinè, dovesse ritenere che ci siano novità rilevanti sulle operazioni di mercato, come quelle riscontrate nel caso della Juventus con l’uso di intercettazioni, il caso potrebbe essere riaperto. Solo in questo scenario, infatti, il Napoli potrebbe essere nuovamente deferito, con la possibilità di una penalizzazione in classifica, come accaduto ai bianconeri nel campionato scorso.

Se il caso dovesse essere riaperto in ambito sportivo, il Napoli rischierebbe sanzioni, che potrebbero tradursi in punti di penalizzazione in corso di campionato. Tuttavia, a differenza della Juventus, che ha visto coinvolte più operazioni di plusvalenze, il Napoli è al centro delle indagini per due operazioni specifiche. Se l’inchiesta dovesse evolvere in un deferimento, le sanzioni potrebbero essere più contenute rispetto a quelle comminate alla squadra torinese.

L’incertezza del futuro

La palla passa ora nelle mani del Procuratore Federale Giuseppe Chinè, che, esaminando gli atti, dovrà decidere se ci sono nuovi elementi sufficienti per riaprire il caso. Se dovesse essere deciso un nuovo deferimento, il Napoli potrebbe trovarsi a fronteggiare non solo conseguenze legali, ma anche sportive. Al momento, però, il club partenopeo può contare sulla sua assoluzione del 2022, che resta una protezione fino a quando non emergeranno sviluppi significativi.

In conclusione, sebbene il Napoli abbia già affrontato un primo giro di verifiche senza esiti negativi, la richiesta di rinvio a giudizio a livello penale per De Laurentis riporta alla luce il caso. La situazione resta quindi in evoluzione, e solo il tempo dirà se il club partenopeo dovrà rispondere nuovamente delle sue operazioni di mercato in ambito sportivo.