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Era al bar, nella mattinata di martedì 17 ottobre, quando la polizia belga l’ha rintracciato (dopo una segnalazione telefonica) e l’ha ucciso. Abdeslam Lassoued, 45 anni, solo la sera prima aveva creato il panico a Bruxelles, uccidendo per strada con un fucile due tifosi svedesi al seguito della loro Nazionale per le qualificazioni agli europei. Altre due persone erano rimaste ferite, di cui una in modo grave.

La follia omicida in Belgio, dove si giocava la partita con la Svezia

Il tutto in nome di Daesh, dell’Isis, nome che forse era stato un po’ superficialmente dimenticato e che invece è tornato di stretta attualità proprio in concomitanza con la crisi mediorientale e la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.
Kalashnikov in mano, l’attentatore è ripreso dalle telecamere mentre si aggira per Bruxelles e spara a due persone, dopo averle raggiunte nell’androne di un palazzo. Per poi dirigersi verso un taxi e tentare, fortunatamente senza la medesima sorte, di portare a compimento un nuovo gesto omicida.

L’arbitro Maurizio Mariani sospende Belgio-Svezia: al primo tempo era 1-1

Le vittime indossavano la maglietta della Svezia, impegnata poco distante proprio per le qualificazioni all’Europeo. E in quella direzione era andato l’omicida in fuga. All’interno dello stadio, si era intanto disputato il primo tempo della partita (1-1 all’intervallo, Gyokeres e Lukaku su rigore), con l’arbitro Maurizio Mariani che si è consultato con l’Uefa e con le due Nazionali, prima di sospendere la gara al minuto 45. Gli spettatori dello stadio Re Baldovino sono stati fatti uscire dopo la messa in sicurezza dell’area, attorno a mezzanotte, quando diverse stazioni della metropolitana erano state chiuse.
L’indomani mattina, l’operazione di polizia con la morte dell’attentatore (passato tra il 2016 e il 2021 a Bologna e Genova).