blackout
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Nessun pericolo per l’Italia: non c’è infatti motivo di pensare che il blackout che ha interessato Spagna e Portogallo, e parte della Francia, possa lambire la rete elettrica italiana. A confortare chi era preoccupato che il fenomeno si potesse allargare a macchia d’olio è Terna, gestore della rete elettrica nazionale. 

Ecco dunque come funziona l’approvvigionamento elettrico italiano. 

La produzione interna copre il 90% del fabbisogno nazionale, il restante 10% ed eventuali surplus sono coperti dalle 22 reti europee, che consentono continuità e sicurezza in caso di interruzioni temporanee e blackout. L’energia proviene sia da gas e carbone che da fonti rinnovabili come energia solare, vento e acqua. 

Sul sito del Gruppo si legge che “Terna è responsabile della trasmissione, ossia la gestione, il mantenimento e lo sviluppo della rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, e del dispacciamento, attività fondamentale per gestire i flussi di elettricità sulla rete e garantire l’equilibrio tra la domanda e l’offerta in qualsiasi momento della giornata”.

La rete elettrica italiana in numeri: 

  • 75.140 km di linee elettriche possedute e gestite da Terna
  • 910 stazioni di trasformazione e smistamento

L’infrastruttura della rete gestita da Terna “permette di trasportare l’energia elettrica fino all’utente finale, attraverso le cabine primarie (che trasformano l’elettricità ad alta tensione in elettricità a media tensione, da 380 kV a 132 kV), le cabine secondarie (dalla media tensione alla bassa tensione da 132 kV a circa 30 kV) e i trasformatori (da 30 kV a 230-400 volt).

“La gestione in tempo reale dei flussi di energia in altissima tensione sulla rete elettrica del Paese, è la funzione del Centro nazionale di controllo di Terna, cuore pulsante del sistema elettrico italiano”.