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Uefa al vaglio l’abolizione dei tempi supplementari nelle competizioni europee: la proposta prende piede. L’arrivo del nuovo Mondiale per Club, destinato a dilatare ulteriormente il numero di partite e aumentare il minutaggio dei calciatori nei top club europei, sta spingendo la Uefa a riflettere su una storica modifica al regolamento delle competizioni internazionali.

Uefa, aria di cambiamenti

Una delle proposte in discussione è quella di eliminare i tempi supplementari nelle fasi ad eliminazione diretta della Champions League e di altri tornei continentali, in caso di parità al termine dei tempi regolamentari.

Questa modifica, che porterebbe le gare direttamente ai calci di rigore in caso di pareggio, non sarebbe una novità assoluta. Già nel 2023 la Uefa aveva introdotto l’eliminazione dei tempi supplementari per la Supercoppa Europea, un segnale di apertura verso cambiamenti più ampi. La proposta è arrivata in maniera informale al presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, il tema verrà affrontato con maggiore concretezza nei prossimi mesi, nell’ambito della pianificazione per il triennio 2027-2030. Tuttavia, il ciclo dei diritti televisivi in corso rappresenta una variabile da non sottovalutare, e potrebbe rallentare l’introduzione di modifiche radicali.

Uefa, ecco il reale motivo del cambiamento

Il principale obiettivo di questa revisione sarebbe quello di ridurre il numero di minuti supplementari che i giocatori sono chiamati a disputare, rispondendo alle richieste dei sindacati dei calciatori e degli altri attori del calcio europeo. L’abolizione dei tempi extra risponderebbe anche alla crescente preferenza per la “tensione” dei calci di rigore, una sorte di lotteria che da sempre suscita un forte interesse mediatico e che, spesso, appare più coinvolgente dei 30 minuti di gioco aggiuntivo.

Uefa, serve di più

Nonostante l’abolizione della regola del “gol in trasferta”, i dati sui tempi supplementari sembrano confermare una tendenza al calo. Nella stagione passata, solo tre partite della fase ad eliminazione diretta della Champions League sono andate oltre i 90 minuti regolamentari, e nessuna ha richiesto tempi supplementari nella stagione 2022/23. Un dato simile si osserva anche nell’Europa League, con solo quattro gare della stagione 2023/24 che hanno superato il 120′, contro le sei dell’anno precedente.

Se la proposta venisse approvata, il calcio europeo potrebbe entrare in una nuova era, dove la durata dei match nelle competizioni più prestigiose sarebbe ridotta e la decisione finale potrebbe dipendere interamente dalla lotteria dei calci di rigori.