scarpe rosse violenza donne
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I dati diffusi recentemente dal Ministero dell’Interno fotografano un fenomeno che racconta storie di vite spezzate: in Italia sono stati commessi 285 omicidi da gennaio a novembre 2023, un dato che fa impressione, ma fa ancora più impressione sapere che di queste 285 vite interrotte, 105 sono vite di donne.

I dati emergono dal report del Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale e vanno ancora più nel dettaglio: 83 donne sulle 102 uccise, hanno perso la vita in ambito familiare/affettivo e 53 di loro hanno incontrato il carnefice in un partner o un ex partner.

Aumentano gli omicidi commessi da partner o ex partner

I numeri del report, aggiornati al 12 novembre, evidenziano un aumento dei delitti commessi in ambito familiare/affettivo, che passano da 120 del 2022 a 125 (+4%).
Risulta in aumento, rispetto al 2022, anche il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 56 diventano 58 (+4%) e quello delle relative vittime donne, le quali da 51 passano a 53 (+4%).
C’è poi anche un altro inquietante aspetto: almeno dieci delle vittime donne nel 2023, avevano meno di trent’anni.

I nomi delle vittime e dei carnefici dei femminicidi avvenuti da gennaio 2023 ad oggi sono stati letti in occasione della manifestazione contro la violenza sulle donne, svoltasi a Milano il 25 novembre e alla quale hanno partecipato, secondo gli organizzatori, 30mila persone.

Gli interventi del Governo per rafforzare le norme antiviolenza

La lista è lunga e ogni nome lascia un vuoto enorme nelle vite di chi resta invece a chiedersi perché sia capitato proprio a sua figlia, a sua sorella, alla sua amica.
Una scia di sangue che richiama l’esigenza di norme più stringenti: il Senato ha infatti approvato un rafforzamento del cosiddetto Codice Rosso con un nuovo DDL firmato anche dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella.

Vittime donne e orfani di madre

Non si conosce il numero esatto degli orfani di madre vittima di femminicidio, ma sono 157 quelli presi in carico da “Con i Bambini” l’organizzazione che si occupa del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile stanziato dal governo: nel 36% dei casi i figli erano presenti durante l’omicidio della madre.

Chi chiamare in caso di violenza

Se sei vittima di violenza o stalking puoi contattare il numero 1522 gratuito sia da rete fissa che da cellulare, attivo 24/24 tutti i giorni dell’anno.
È un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio al quale rispondono operatrici in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo.
Se non vuoi esporti telefonicamente, puoi chattare con un’operatrice direttamente dal sito cliccando qui.
Sempre sul sito ufficiale della help line, all’indirizzo 1522.eu/mappatura è possibile selezionare la regione di interesse per trovare centri di accoglienza, case famiglia e numeri utili.

Quattro dita nel pugno, il gesto per segnalare che sei in pericolo

signal for help

C’è un gesto diventato universale che segnala una richiesta d’aiuto, il Signal for Help (Segnale d’aiuto) creato durante la pandemia, quando i casi di violenza domestica dovuti all’isolamento forzato erano aumentati in tutti i Paesi del mondo.
Il gesto è stato lanciato dal Women’s Funding Network e dalla Canadian Women’s Foundation ed è stato pensato per poter segnalare silenziosamente (durante le videochiamate, in quel particolare momento storico) a familiari, amici o colleghi di aver bisogno di aiuto.
A distanza di tempo, quel segnale – che oggi viene comunemente chiamato anche “quattro dita nel pugno”- continua ad essere semplice da riconoscere, anche per strada e nei luoghi pubblici.