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Una delle regole del mercato dice che di fronte a maggior domanda si finisce per alzare i prezzi. Vale per un albergo al mare durante la settimana di ferragosto, vale anche per una società che sa come il proprio futuro sia inevitabilmente legato a nuovi soci. Che è un po’ quel che rischia di concretizzarsi anche in casa Monza, dove negli ultimi giorni l’accelerazione sul futuro assetto del club ha subito una brusca accelerazione.

Raffaele Palladino risponde alle voci sul futuro del Monza – GUARDA IL VIDEO

Tra Finivest e arabi non ci si Orienta: quale futuro per il club?

Non era una novità il fatto che Fininvest, detentrice del club, cercasse da tempo partner per l’avventura in serie A che tante soddisfazioni sta regalando sul campo ai tifosi brianzoli. L’allora presidente Silvio Berlusconi aveva aperto all’ingresso di nuovi capitali e la partita di advisor e banche internazionali è entrata nel vivo sin da subito. Certo, da lì ad andare in gol è tutta un’altra faccenda, come fuori di metafora sa bene chi una partita di calcio la vede e la analizza, davanti a un monitor o sulle fredde gradinate di uno stadio.

In ogni caso, che il Monza facesse da richiamo a potenziali investitori è qualcosa sin troppo semplice da intuire, senza avere in tasca un master in finanza avanzata. La presenza stessa di Fininvest basta e avanza per dare garanzie a chi vuol scendere in campo accanto a un player di questa portata, il rendimento sul campo di cui sopra (con il decimo posto attuale, passibile di un avvicinamento alla classifica che vale l’Europa) è un ulteriore plus. Che però non esaurisce le cartucce a disposizione di chi sa come – attraverso il Monza – sia possibile fare anche di più.

Tutti vogliono il Calcio Monza, i motivi sono chiari

La vicinanza con Milan, i conti in ordine del club, la presenza dell’autodromo hanno moltiplicato nei mesi interesse e anche manifestazioni di interesse, che – come detto – nelle ultime ore sembrano più vicine a un punto di svolta. L’interesse di fondi arabi e il contropiede di Orienta Capital Partners indurrebbero a credere che sia partita a due. Anche se il secondo è sicuramente in vantaggio e conta addirittura di chiudere entro il termine del campionato in corso. Con una maggioranza assoluta, si dice, sebbene incisi e le considerazioni si moltiplichino ad ogni passo. Perché resta da capire proprio la ripartizione delle quote di chi siederà in maggioranza e avrà potere, tra l’altro, di indicare il “padrone del vapore” in senso operativo. Che in questa fase sembra non poter prescindere dall’attuale ad Adriano Galliani, ma che nel business is business si ricorda pure il “prima pagare moneta, poi vedere grande cammello”.

C’è da considerare poi l’eventuale ripartizione in tre fette della mela, strada meno battuta anche dai quotidiani nazionali che hanno trattato la notizia negli ultimi giorni. Va da sé che il gioco di equilibri tra le varie anime del club, in quel caso, sarebbe ancora più frammentata. L’unica certezza, in altre parole, sembra proprio la premessa del tutto: quale che sia la strada che il Monza prenderà, il can can mediatico non fa che spendere buone parole proprio per il club e quell’effetto sperimentato prenotando su booking una doppia per Riccione al 14 agosto. Dorian Gray lo sapeva: “Parlatene anche male, purché se ne parli”.