Da vittima della violenza russa all’ospedale pediatrico di Mariupol a promotrice della campagna elettorale dello ‘Zar’. La peculiare parabola della giovane donna ucraina sta facendo il giro del mondo.
Le immagini dell’attacco russo all’ospedale pediatrico di Mariupol, avvenuto il 9 marzo 2022, sconvolsero il mondo. I volti sgomenti e feriti delle giovani madri, costrette a fuggire dai reparti sventrati dalle bombe dell’esercito del Cremlino, sono rimasti incisi a fuoco nella mente di molti, anche a distanza di quasi due anni. Uno di quei volti, immortalati dal fotografo dell’Associated Press vincitore del Premio Pulitzer Evgeniy Maloletka, è tornato in questi giorni sulle pagine dei giornali, scuotendo l’opinione pubblica. È quello di Marianna Vyshemirskaya, soprannominata dai media ‘La Madonna di Mariupol’.
Marianna Vyshemirskaya, da vittima a sostenitrice di Putin
Dopo la pubblicazione sui media internazionali delle foto dell’attacco del 9 marzo, il Cremlino aveva sostenuto che si trattava di una ‘messa in scena’. Secondo Mosca, la ragazza – che di professione fa la blogger e vive tra il Donetsk e Mosca – sarebbe stata reclutata come attrice dagli ucraini. A rendere ancor più intricata la vicenda che ruota attorno a questa donna è la scelta di Marianna di sostenere apertamente Putin, anche attraverso i social.
La giovane madre, la cui immagine era divenuta un simbolo della violenza inflitta da Putin all’Ucraina, oggi è infatti una fiera sostenitrice della candidatura di Vladimir Vladimirovic Putin alle elezioni presidenziali russe del 2024.

Marianna e il voltafaccia: da vittima delle bombe russe a sostenitrice di Putin
Marianna Vyshemirskaya non ha mai nascosto il proprio orientamento filorusso, emerso fin dalle prime interviste rilasciate poche settimane dopo il bombardamento dell’ospedale di Mariupol. Su Instagram, in quei giorni, la neo-mamma scriveva: “Oggi è esattamente un mese da quando la mia foto all’ospedale di maternità è apparsa su internet. Grazie mille per le belle parole e gli auguri. Ci sono state affermazioni negative, ma non ho alcun male contro nessuno e non c’è posto nella mia anima per i rancori. Siamo eternamente grati ai medici e al personale medico del Maternity hospital 3 e del City intensive care hospital 2 per la loro dedizione”.
“Grazie a loro è nata la nostra Veronica – continua Marianna – grazie a loro siamo sopravvissuti fino all’evacuazione da Mariupol. Voglio augurare a tutti sulla terra che i vostri figli non conoscano la parola “guerra”, che i vostri padri, mariti, figli e fratelli tornino sempre a casa, che l’amore regni nella vostra anima”.
Marianna sotto le bombe in Ucraina e l’accusa al battaglione Azov
In un’intervista riportata dalla testata ‘La Comuna‘, la blogger sostenne che l’ospedale pediatrico era in realtà “occupato da una parte del battaglione ucraino Azov”, che si sarebbe “fatta scudo delle gestanti” per proteggersi dagli attacchi russi e avrebbe “chiesto di mangiare il cibo destinato alle partorienti”. La controparte ucraina, come si legge in un articolo della piattaforma analitica indipendente ‘Vox Ukraine’, sostiene invece che la ragazza sia stata vittima di pressioni da parte di Mosca e che l’intervista sia stata registrata da membri della propaganda russa.
I post social pro-Putin di Marianna Vyshemirskaya
In seguito alla pubblicazione di alcuni contenuti apertamente filo putiniani, la ragazza è stata investita da numerose critiche, provenienti sia dai suoi compatrioti ucraini che dagli utenti sul web. Nel post che ha scatenato l’indignazione collettiva, Marianna scrive: “Ho trovato il tempo di andare al punto di raccolta firme per sostenere Vladimir Vladimirovič Putin come candidato alla presidenza della Russia. Per me una scelta del genere è ovvia: non vedo motivo di cambiare alcunché”.

“Ora, nonostante le sanzioni e tutti i problemi, la Russia si sta sviluppando dinamicamente. Sta proteggendo i suoi cittadini e lavorando per rendere il domani migliore di ieri – aggiunge la donna – Non si può negare che sia legata alla personalità di una persona specifica, sotto la cui guida generale vengono prese le giuste decisioni, come vediamo dai risultati. E quante altre decisioni del genere sono state prese negli anni precedenti. Ecco perché io, come molti altri cittadini, sostengo Vladimir Vladimirovic”.
Camilla Galvan