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Celebrazioni suggestive, tradizioni sacre e culture dall’antico sapore, ma anche una dose di leggende incantevoli e rituali scaramantici. Come si celebra l’Epifania nel mondo? L’Epifania, festività cristiana, è andata nel sentire comune mescolandosi alla ben più prosaica giornata della Befana. La prima – naturalmente – è una festività cristiana, che celebra la manifestazione di Gesù come Dio, attraverso l’adorazione dei Magi. La seconda ha invece significati legati ad antiche tradizioni agrarie pagane. Ma che significato ha la magica notte dell’Epifania per l’Europa e il resto del mondo?

L’Epifania nel mondo: le tradizioni di Germania e Francia

Paese che vai, Epifania che trovi, verrebbe da dire. A dispetto di una tradizione cristiana che di interpretazioni ne darebbe in realtà ben poche, sottolineando il concetto di centralità dell’appuntamento sacro di per se stesso. Per le famiglie tedesche l’Epifania ha un significato particolarmente religioso: tradizione vuole che ci si rechi in Chiesa e che i preti vadano di casa in casa con i chierichetti per raccogliere qualche offerta. I bambini vanno a scuola, in quanto non è visto come giorno festivo, ma prima di andare, scrivono sulla porta di casa “C+M+B”, che significa “Cristo ha protetto questa casa”.

Niente calze colme di dolci e carbone per i bambini francesi: nei giorni che precedono l’Epifania, infatti, si prepara la torta “Galette des Rois”, inserendo all’interno una fava e chi ha la fortuna di trovarla, per quel giorno sarà considerato Re o Regina della festa. Al contrario degli italiani, per i francesi la festa dell’Epifania ricorre ogni anno la domenica precedente o successiva al 6 gennaio.

L’Epifania nel mondo e il rispetto della tradizione religiosa: cosa accade in Spagna e Russia

Tradizione religiosa anche in Spagna, dove il 6 gennaio i bambini non aspettano la calza della Befana, bensì i regali portati dai Re Magi. La cultura spagnola insegna che la sera prima i bambini mettano davanti alla porta un bicchiere di acqua fresca per i cammelli assetati, unito a qualcosa da mangiare. Inoltre, in molte città spagnole, si celebra l’Epifania con il corteo dei Re Magi, in cui sfilano per le vie cittadine su carri colorati

Ricorrenza completamente diversa in Russia, dove il 6 gennaio, nostro giorno dell’Epifania, si festeggia il Natale ortodosso. I bambini attendono i regali portati, secondo la leggenda, da Babbo Natale, noto come Padre Gelo e da Babushka, una vecchietta dall’aria simpatica.

L’insolita Epifania bulgara, con il lancio del crocefisso

Singolare la cultura bulgara: nel giorno dell’Epifania, i sacerdoti lanciano un crocifisso nelle acque dei fiumi e laghi e gli uomini si sfidano per recuperarlo: chi sarà in grado di ottenerlo, sarà libero da spiriti maligni e si assicura un anno di salute. Ad accompagnare questo rituale è uso e costume fare la Mazhko Horo, una danza tradizionale bulgara.

L’Islanda ha una tradizione molto particolare riguardo l’Epifania: si festeggia con una fiaccolata, a cui prendono parte, oltre al tredicesimo Babbo Natale (uno per ogni giorno dal 11 al 25 dicembre) anche il Re e la Regina degli elfi. Al termine della fiaccolata si accende un falò e i fuochi d’artificio.

Ungheria, Stati Uniti e Giappone: Paese che vai, Epifania che trovi

I bambini ungheresi hanno la tradizione di vestirsi da Re Magi bussando di porta in porta, portando con loro un presepe. In cambio ricevono qualche soldino.

Gli americani, al contrario di come si potrebbe pensare, non hanno il culto dell’Epifania, tanto meno la tradizione della “Befana”: non è l’anziana signora vestita di stracci a riempire di dolciumi e carbone le calzette dei bambini appese al camino, ma Babbo Natale, la mattina del 25 dicembre.

L’Epifania non si festeggia neanche in Giappone: il 6 gennaio i bambini non ricevono nessun dono, ma tale mancanza è colmata della cosiddetta festa di Otoshidama, a Capodanno, dove per l’occasione, genitori e parenti danno qualche soldino a figli e nipoti: i bambini dai 6 ai 10 anni ricevono in media 3.000 o 5.000 yen, dagli 11 ai 13 circa 5.000 yen, i ragazzi del liceo dai 5.000 ai 10.000 yen e i ragazzi universitari, circa 10.000 yen.
Mariangela Da Campo