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Come spiega l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma:

Conosciuta anche con l’acronimo LMMC, la leucemia mielomonocitica cronica è la sindrome mielodisplasica-mieloproliferativa più frequente e si caratterizza per un aumento incontrollato dei monociti, una categoria di globuli bianchi.

Tale patologia è a cavallo tra le neoplasie mieloproliferative croniche e le sindromi mielodisplastiche, le prime si distinguono per una proliferazione eccessiva delle cellule del sangue, le seconde invece per una maturazione anormale dei precursori del midollo osseo, dove vengono prodotti i moduli bianchi.

La leucemia mielomonocitica cronica compare generalmente in età avanzata e presenta due distinte tipologie: quella displasica che causa anemia e neutropenia e quella proliferativa che provoca un aumento importante del numero di globuli bianchi.

Ad accomunare le due forme la proliferazione dei monociti nel sangue e nel midollo.

La prognosi è estremamente variabile da caso a caso e la terapia d’elezione è il trapianto allogenico di cellule staminali, unico trattamento con potenzialità guaritive. Spesso però la procedura non è attuabile a causa dell’avanzata età dei pazienti.