Mark Zuckerberg aveva detto all’inizio: “Facebook è gratis e lo sarà sempre”, e bisogna ammettere che per molti anni ha mantenuto la parola. Ora, però, per avere la ‘spunta’ che indica che il profilo è verificato occorrerà pagare. La novità non riguarda solo quello che all’epoca della promessa della ‘gratuità eterna’ era il principale social network al mondo, Facebook, ma anche Instagram, anch’essa controllata da Meta.
Lo ha annunciato lo stesso amministratore delegato di Meta con un post sul suo profilo Facebook: “Questa settimana iniziamo a implementare Meta Verified — un servizio di abbonamento che ti consente di verificare il tuo account con un documento di identità governativo, ottenere un badge blu, ottenere un’ulteriore protezione contro gli account che affermano di essere te e ottenere l’accesso diretto all’assistenza clienti. Questa nuova funzione riguarda l’autenticità e la sicurezza dei nostri servizi. Meta Verified parte da 11,99 $ / mese sul web o 14,99 $ / mese su iOS. Partiremo in Australia e Nuova Zelanda questa settimana e presto altri Paesi”.
Seguendo l’esempio dato da Elon Musk con l’introduzione della ‘spunta blu di verifica account’ a pagamento, anche Meta ha scelto di monetizzare il servizio di verifica, sottolineando anche però che non ci sarà alcuna modifica per chi già ha l’account verificato su uno o entrambi i social di Meta e che potranno accedere al servizio di verifica solo ed esclusivamente gli utenti che dimostrano di avere 18 anni.
La decisione arriva poco dopo il licenziamento del 13% della forza lavoro della Big
Tech, pari a circa 11mila dipendenti.
Ma Meta non è stata la sola a lasciare senza lavoro un gran numero di dipendenti, ecco i metodi ‘spietati’ che le grandi società tecnologiche hanno utilizzato per informare i lavoratori del loro licenziamento.

