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Di infrastrutture sempre si parla, quando si parla dell’intelaiatura che deve sostenere o sviluppare il mondo del calcio. Siano essi gli introiti derivanti dallo stadio virtuale di cui parla il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, riferendosi ai diritti tv. Siano essi gli impianti di gioco: dal deficitario tema degli stadi ai centri di allenamento che impediscono di implementare la cura dei vivai.

L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta

Il tema seconde squadre, Marotta: “In Italia mancano le infrastrutture”

Emblematica, in questo senso, è la parola di Beppe Marotta. L’amministratore delegato dell’Inter, interpellato a tal proposito durante la presentazione del libro ‘Odio il calcio’ di Fabrizio Biasin, ha spiegato: “La seconda squadra, come Juventus e Atalanta? Si tratta di uno strumento indispensabile per la crescita dei giovani, perché il salto dalla Primavera alla prima squadra è molto difficile e manca il passaggio intermedio dell’Under 23. Però – e ne faccio mea culpa – mancano le strutture adeguate. Dove la facciamo allenare? Dobbiamo risolvere questo problema delle infrastrutture che riguarda l’Inter, ma anche tante altre società in Italia”.

Marotta e il caso scommesse: “Anche nel calcio servirebbe un test d’ingresso”

Anche perché il tema dei giovani è tutto fuorché secondario, in un calcio che senza le disponibilità economiche di un tempo deve necessariamente ripartire dai talenti fatti in casa. Marotta il riferimento lo fa allo scandalo scommesse: “Oggi esistono strumenti con cui si possono fare cose sbagliate, una volta gli elementi di tentazione erano molto minori. Con il telefonino, adesso si può fare di tutto. Facciamo tutti troppo poco per evitare queste tentazioni ai ragazzi. E servirebbe un test di ingresso anche nel calcio, come in qualsiasi azienda. Solo quando prendi un giocatore ti rendi poi conto di alcuni aspetti negativi che possono rappresentare un problema”.