Per il nostro cervello esiste una grande differenza tra un autoscatto e una foto scattata invece dalla nostra prospettiva. Le informazioni e i ricordi che affiorano nel momento in cui guardiamo queste due diverse tipologie di foto producono risposte diverse. Nel caso della fotografia scattata dal nostro punto di vista, quando la guardiamo richiamiamo alla mente le sensazioni fisiche provate in quel momento e in quel luogo, viceversa, il selfie, ci aiuta a cogliere i dettagli della nostra vita in quel momento.
Lo dicono i risultati di sei studi condotti su più di 2.100 persone, che sono stati revisionati e pubblicati sulla rivista Social Psychological and Personality Science da un gruppo internazionale di esperti guidato da Zachary Niese dell’Università di Tubinga.
Condividere i nostri selfie in vacanza al mare o al ristorante lussuoso per un anniversario non è un atto di vanità – non solo, almeno – ma si tratta di un modo per ricordare a noi stessi, che quei momenti li abbiamo vissuti, come ci sentivamo in quell’istante, quando la fotocamera ha fatto ‘clic’.

