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E dire che di lui se ne erano persino smarrite le tracce. Non v’era certezza, in altre parole, che al di là del roboante annuncio di mesi prima lui ci fosse realmente e fattivamente all’interno del progetto. Poi, l’allontanala tolda di comando affidata a Cesc Fabregas, ha accelerato tutto. Facendogli assumere il profilo di quegli aliscafi veloci tanto familiari al lago su cui si affaccia lo stadio dei biancazzurri.

Serie B, il Como alza l’asticella: le aspettative di Thierry Henry

Ma adesso Thierry Henry è qualcosa di più di una bella promessa, quando si parla di Como. Non che formalmente ce ne fossero dubbi, visto che lui del club lariano era azionista da tempo. Ora, dopo l’avvicendamento che ha portato in panchina lo spagnolo ex campione del mondo (seppure ad interim, in attesa del patentito che ne abiliti il ruolo), il Como ha alzato l’asticella delle ambizioni e velocizzato il percorso di crescita, con direzione serie A. Non è mistero che la sua proprietà indonesiana firmata Hartono sia la più ricca d’Italia. Il suo posizionamento dalle parti alta classifica nella categoria cadetta sembrano rispecchiare le aspettative del club e Henry ha spiegato a Sky Sport Uk quali siano le sue, di aspettative.

Como, Henry: “Pensiamo a lunga scadenza”

“Ho accettato perché sono rimasto colpito da tutto: dal progetto, dal luogo dove ci troviamo e dalle aspirazioni che questa società ha. E una di queste è fare il modo che la squadra di calcio diventi famosa tanto quanto lo è il lago che bagna la città. Per riuscirci dovremo fare in modo di non perdere mai il contatto con la comunità e l’aspetto familiare che è stato dato al progetto stesso”. Che poi parla del suo ruolo di manager: “Devi pensare a lunga scadenza. Da calciatore o da tecnico sai cosa accadrà al momento della conferenza stampa prepartita, ma non cosa succederà dopo il match. Da manager di un club devi pensare di costruire e ragionare in un lasso di tempo molto più ampio, come in una forbice di cinque anni”.