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Durante la seduta pomeridiana di Consiglio regionale, del 20 gennaio 2025, sono state discusse alcune mozioni. Due, riferite ai recenti episodi di violenza verificatisi in numerose città italiane durante manifestazioni organizzate in seguito alla morte di Ramy Elgaml, sono state approvate a larga maggioranza.
Le votazioni sono avvenute al termine di una lunga discussione che sul tema non ha portato alla condivisione di un documento unico, tentativo al centro del confronto tra le parti avvenuto durante una pausa dei lavori consiliari, si legge in una nota. Una terza mozione, proposta dal PD, non è stata invece approvata.

Caso Ramy, cosa è successo?

Sabato 11 gennaio, è stato organizzato un corteo non autorizzato per Ramy Elgaml, il ragazzo di 19 anni morto durante un inseguimento con i carabinieri a Milano.
Durante il corteo nel quartiere San Lorenzo a Roma, si sono verificati scontri tra oltre 30 manifestanti e le forze dell’ordine.
Nell’informativa di reato depositata dalla Digos della Questura di Roma, il 15 gennaio, per gli episodi di violenza verificatisi nel corso della sera di sabato 11 gennaio, si legge: “Dopo aver percorso alcune vie di San Lorenzo, i circa 250 manifestanti, tra i quali anarchici, appartenenti al collettivo Za um e al Car (Coordinamento Autonomo Romano), alle spalle di uno striscione con scritto “Vendetta per Ramy la polizia uccide 1312”, hanno raggiunto la vicina piazza dei Sanniti, dove si trova la stazione dei Carabinieri San Lorenzo e dove hanno dato vita a un fitto e violento lancio di bombe carta e materiale contundente contro l’imponente schieramento di polizia posto a presidio della Stazione dei Carabinieri, danneggiando alcuni mezzi delle Forze di Polizia e ferendo 9 agenti”.

Capogruppo FdI Christian Garavaglia: “Totale solidarietà a tutte le Forze dell’Ordine, le Forze Armate e i Corpi di Polizia locale”

Nella prima mozione discussa nel consiglio di Regione Lombardia del 20 gennaio, illustrata dal Capogruppo FdI Christian Garavaglia, approvata con 47 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, si dichiara “totale solidarietà a tutte le Forze dell’Ordine, le Forze Armate e i Corpi di Polizia locale e sostegno per l’impegno quotidiano per la sicurezza e la libertà dei cittadini”. Infine, si impegna il Presidente della Regione a inviare il documento a tutti i Comandi presenti sul territorio regionale.

FI: “Ferma condanna dei gravi episodi di violenza, disordine pubblico e aggressioni”

In una seconda mozione, proposta dal gruppo di FI (primo firmatario il capogruppo Fabrizio Figini) e illustrata dal Consigliere Jacopo Dozio, anch’essa approvata con 47 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, si rinnova la “ferma condanna dei gravi episodi di violenza, disordine pubblico e aggressioni” esprimendo “totale solidarietà a tutte le forze dell’ordine, le Forze Armate e i Corpi di Polizia locale, nonché sostegno per l’impegno quotidiano per la sicurezza e la libertà dei cittadini”. Il documento, nelle premesse, sottolinea anche la necessità che debba essere portato avanti “uno sforzo di riflessione comune, insieme ad azioni miranti a far approfondire le ragioni della fierezza del dirsi italiani”. In tal senso si invita il Presidente della Giunta a promuovere un convegno sul senso di appartenenza all’Italia coinvolgendo anche istituti scolastici e università.

PD: “Atti violenti e vergognosi sporcano la memoria di Ramy, fomentano l’odio e danno forza ai razzisti”

Con 18 voti favorevoli, nessun contrario e 44 astenuti, non è stata invece approvata la mozione presentata dal gruppo del PD avente come primo firmatario e relatore Pierfrancesco Majorino. Nel testo venivano “stigmatizzate” le violenze compiute nelle manifestazioni di Bologna e Roma nelle quali era stato fatto riferimento alla morte di Ramy. “Questi atti violenti e vergognosi -vi si affermava- sporcano la memoria di Ramy, offendendo chi gli è vicino, fomentano l’odio e danno forza ai razzisti”. La mozione esprimeva inoltre “rispetto alle donne e agli uomini in divisa per il lavoro svolto ogni giorno e ogni notte a costo di sacrifici e di rischi personali” e dichiarava “pieno sostegno all’operato della magistratura rispetto a quanto accaduto a Milano”. In chiusura si intendeva impegnare la Regione a esprimere solidarietà alle forze dell’ordine invitando la cittadinanza ad avere fiducia nelle istituzioni, “a partire dalla magistratura”.

Ampio dibattito in aula tra tutte le forze politiche

Ampio il dibattito in Aula, con la partecipazione dei Consiglieri di tutti i gruppi e dell’Assessore alla Sicurezza Romano La Russa. Da parte di esponenti sia di maggioranza che di minoranza è stato espresso rammarico, con diverse motivazioni, per il fatto che non si sia giunti a individuare un testo condiviso. Da registrare il giudizio unanime trasversale in riferimento all’equilibrio e alla pacatezza del confronto odierno, considerato che generale è stata la manifestazione di solidarietà alle forze dell’ordine e che il disaccordo ha riguardato parti riferibili a sensibilità culturali e politiche differenti. Il M5Stelle, come spiegato dal Capogruppo Nicola Di Marco, non ha partecipato al voto giudicando i testi strumentali e rendendosi disponibile a un lavoro “concreto” sulle problematiche che riguardano le forze dell’ordine.
In sede di dichiarazione di voto Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha annunciato il voto favorevole ai dispositivi di tutte e tre le mozioni.

Fatti di capodanno. Lega: “Ferma condanna dei gravi episodi di violenza, disordine pubblico e aggressioni verificatisi a Milano e in altre città”

A maggioranza è stata approvata infine la mozione, illustrata dal Capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, che prende spunto dai fatti del Capodanno milanese, dichiara “ferma condanna dei gravi episodi di violenza, disordine pubblico e aggressioni verificatisi a Milano e in altre città” e auspica “una celere approvazione del Ddl sulla Sicurezza pubblica, attualmente in Commissione al Senato”.
La stessa mozione auspica infine l’introduzione a livello nazionale di criteri più stringenti per l’acquisizione e la revoca della cittadinanza. La Giunta regionale viene impegnata a “sostenere il Governo nelle politiche finalizzate a contrastare fenomeni di radicalizzazione e a fermare l’immigrazione clandestina e a potenziare il sistema di espulsioni e rimpatri per chi compie reati gravi”.

Cosa è successo a Capodanno a Milano?

I ‘fatti del Capodanno milanese’ si riferiscono agli episodi di violenza e disordini che hanno agitato il capoluogo lombardo nella prima notte dell’anno: gli insulti all’Italia, con parole e gesti di disprezzo, da parte di un gruppo di giovani, in parte arrampicati alla statua di Vittorio Emanuele II. Le risse in Piazza Duomo, le presunte molestie sessuali ai danni di alcune studentesse belga, i fuochi d’artificio in strada e i lanci di sassi e oggetti contro le forze dell’ordine in zona San Siro, alla periferia del capoluogo meneghino, dove a partecipare ai disordini vi erano ragazzi molto giovani e incappucciati, alcuni di loro erano bambini.