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La maggior parte dei rifiuti di plastica nel mondo è monouso.

Nel 2019, infatti, ne sono state bruciate oltre 130 milioni di tonnellate e le responsabili di questo sono 20 aziende che vendono prodotti “finiti” in plastica, producendo cioè polimeri (elementi essenziali per la creazione della plastica) da combustibili fossili: ​​11 su 20 produttori di polimeri hanno sede in Asia (5 in Cina), 4 in Europa, 3 in Nord America, 1 in America Latina e 1 in Medio Oriente.

Ecco quali sono i primi 3 nella classifica di Plastic Waste Maker e cosa stanno facendo per migliorare:

6 milioni di tonnellate di plastica

L’azienda ExxonMobil, fusione tra Exxon e Mobil avvenuta nel 1999, è una delle principali compagnie petrolifere statunitensi di importanza mondiale, che opera sul mercato europeo coi marchi Esso e Mobil.

Emissioni: quasi 6 milioni di tonnellate nel 2019 (circa 5 milioni di plastica dal formato flessibile e circa un milione di plastica dal formato rigido);

Obiettivi: Collabora con Plastic Energy in un progetto di riciclaggio avanzato in Francia, in cui si convertiranno i rifiuti di plastica in materie prime. Il progetto dovrebbe avere una capacità iniziale di riciclaggio di ben 25.000 tonnellate di rifiuti di plastica all’anno. 

5,5 milioni di tonnellate

Sinopec la più grande azienda cinese per fatturato.

Emissioni: quasi 5,5 milioni di tonnellate nel 2019 (circa 4,5 milioni di plastica flessibile e circa un milione di plastica dal formato rigido);

Obiettivi: Sinopec ha investito in Lanza Tech con l’obiettivo di promuovere la produzione diretta di prodotti chimici da materie prime riciclate alternative. 

5,5 milioni di tonnellate

La Dow Chemical Company è una multinazionale statunitense con sede a Midland.

Emissioni: quasi 5,5 milioni di tonnellate nel 2019 (circa 5 milioni di plastica flessibile e mezzo milione di plastica rigida);

Obiettivi: Nel 2021, ha annunciato una collaborazione con l’azienda di riciclaggio di sostanze chimiche Mura Technology per supportare l’aumento e l’acquisto di materie prime derivate dai rifiuti di plastica, inclusi gli imballaggi multistrato, fin dal loro sviluppo a Teesside, nel Regno Unito.

L’obiettivo iniziale è di riciclare 20.000 tonnellate all’anno, l’obiettivo futuro è di crescere fino a 80.000 tonnellate all’anno.