Sullo sforzo fisico che ha costretto Jannik Sinner a chiedere un bidone per vomitarci dentro, a lungo se n’è parlato nei giorni che hanno poi portato alla sua incoronazione al torneo Atp di Pechino.
Ocon vomita, Sargeant si ritira e qualcuno rischia di svenire
Ma il voltastomaco e le sue conseguenze le ha patite anche Esteban Ocon, pilota di Formula 1 al volante dell’Alpine, costretto a “tirar su” a 300 all’ora, durante il torrido Gran premio del Qatar. Quello del terzo titolo mondiale consecutivo di Max Verstappen, ma anche quello di un pilota come Logan Sergeant che ha dapprima chiesto e poi ottenuto dal muretto Williams di fermarsi ai box, stremato dalla guida in condizioni proibitive: 32 gradi nonostante si corresse in notturna, con 80% di umidità nell’aria e condizioni ancor più probanti nell’abitacolo che poco sopra l’asfalto rovente era costretto a stare. “Non vergognarti se hai bisogno di ritirarti”, è stato più o meno il concetto espresso dai meccanici ai box, prima Sergeant (23 anni, 4 in meno di Ocon) si dirigesse lemme lemme proprio ai box. Trovandosi poi costretto a farsi aiutare dai meccanici per uscire dall’abitacolo.
Formula 1: Verstappen campione nel Gp del Qatar, tra i malori degli altri piloti
Lo stesso Alonso ha denunciato che “sto bruciando qui dentro”, stessa sensazione avvertita da Russell e Norris in rettilineo, quando si trovavano costretti al alzare le mani dal volante per raffreddarle un po’. Albon che ricorre poi al centro medico, Stroll barcollante giù dal sedile della sua Aston Martin, Norris sdraiato a terra.
Anche Verstappen ha dovuto appoggiarsi a una sedia, per recuperare le forze. Lui che in Qatar ha ottenuto il terzo titolo e dimostrato che la sua forza, fisica e mentale, ha solo nella sua capacità di guida un termine appropriato di paragone.

