Walter, scena due, ciak. Mazzarri torna a recitare il ruolo di condottiero, con De Laurentiis in regia che ha tenuto in serbo il colpo di scena finale: niente Tudor, come sembrava destinato a essere, ma ritorno dell’allenatore che dieci anni prima su quella panchina si era già seduto.
Panchina Napoli, Mazzarri brucia Tudor per il dopo Garcia
Il Napoli dimentica Garcia e punta sull’usato sicuro, quel Mazzarri che nel 2012 gli regalò la Coppa Italia e che contribuì a gettare le basi per la grande squadra che sarebbe stata e per lo scudetto dello scorso anno, con Spalletti in panchina. Quelli che ne sanno, come si dice in questi casi, assicurano che il mancato matrimonio tra il presidente e l’ex juventino sia stato colpa della durata del contratto. Un anno e mezzo quello proposto dal croato, la metà quello disposto a concedere il padrone del vapore. Così si è inserita la trattativa lampo con Mazzarri, che ha accettato per 7 mesi e messo nero su bianco il proprio ritorno.
Napoli, il ritorno di Mazzarri dieci anni dopo. E la convinzione di De Laurentiis
Il tema sul tavolo, a questo punto, è quello della fiducia del presidente. Che ha sì scelto Mazzarri per la sua conoscenza già avviata dell’ambiente partenopeo ma gli ha proposto un contratto solo sino al termine della stagione. I risultati del campo diranno se la scelta è stata giusta o meno. E faranno daranno la misura della convinzione di De Laurentiis nei confronti del suo nuovo (vecchio) tecnico.