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Non è retorica, ma essenza stessa di una ragione d’essere: per la Dell’Orto Spa, la ragione d’esistere è precorrere i tempi. Dal 1933 si anticipa il futuro, che sia partendo dalla vecchia bottega di Seregno o dal grande stabilimento attuale di Cabiate.

Dell’Orto e racing: una storia che parte da lontano

Rincorrere l’anticipo non è un ossimoro, per chi la Dell’Orto la porta avanti e in giro per il mondo, che sia India o Cina, dove stabilimenti del saper fare brianzolo sono nel frattempo germogliati. O siano i principali campi di gara del motorsport, quelli che negli anni hanno consentito a questa piccola realtà artigianale brianzola, divenuta presto punto di riferimento internazionale, di accompagnarsi ad alcune tra le principali storie a due o quattro ruote del motorismo internazionale.

Anticipare i tempi, farsi trovare pronti all’appuntamento con l’esigenza che il mercato non sa ancora di avere, non preclude quello sguardo al passato di chi sa che in nove decenni di storia ha lasciato il solco. Imprenditoriale, sociale. Umano. Andrea Dell’Orto, vicepresidente esecutivo della Dell’Orto Spa e chairman della Dell’Orto India, ne è più che consapevole. Poche pieghe ancora, poi davanti a sé troverà il rettilineo che chiude il “perfect lap” che il 2023 ha rappresentato, per l’azienda di cui insieme a fratello e cugino rappresenta la terza generazione.

I carburatori Dell’Orto, i 500 titoli internazionali e l’anima dell’azienda

I 90 dell’azienda sono raccontati oggi dal senso di appartenenza di chi ne è parte, dai carburatori prodotti negli anni e dalla bacheca vuota posta nei locali del museo aziendale, lì a rappresentare quel futuro che deve ancora riempire il futuro. Sono più di 500 i titoli sportivi conquistati nel frattempo, numerose le nuove frontiere di sviluppo che proprio attraverso l’anima racing dell’azienda si sviluppano con ricaschi nella quotidianità di chi – attraverso i carburatori Dell’Orto – consuma chilometri nella vita di tutti i giorni.

Moto3 da fornitrice unica di centralina, Moto E, ma poi anche Porsche Supercup e Carrera Cup: strade diverse, ma uguale ricerca del brivido veloce che è sinonimo stesso di Dell’Orto. Brand associato anche allo sport di vertice paralimpico come quello della Briantea84 di basket in carrozzina, ma anche del Calcio Monza. Club con cui la partnership è iniziata in serie D ed è arrivata, in pochi anni, sui campi della serie A.

Il radicamento sul territorio è uno dei pilastri su cui poggia il successo dell’azienda: “Al di là dei numeri e delle tante cose belle che si possono raccontare”, spiega proprio Andrea Dell’Orto, “ci piace il legame che si è creato con chi ha conosciuto il nostro modo di essere e lavorare. Anche in India e in Cina abbiamo esportato il modello del ‘made in Brianza’, un modello familiare che non è affatto scontato o banale vedere all’estero. Ma che ha dato oggettivi ritorni sul territorio in cui operiamo”.
Stefano Arosio