Una data storica per il tennis italiano e per un giovane tennista, il 12 marzo del 2024: Luca Nardi batte Novak Djokovic ad Indian Wells per 6-4, 3-6, 6-4.
Luca Nardi e la sua vittoria naif
C’è ancora spazio per la bellezza, persino per la bellezza che vince. Luca Nardi tennista classe 2003 da Pesaro ha fatto qualcosa di impensabile, eppure di possibile per chi lo conosceva bene. A Indian Wells, di fronte a un Novak Djokovic lontano dai tempi migliori, Luca ha approfittato delle incertezze attuali del numero 1 mostrando personalità e talento, unite a una serenità forse un po’ naif, eppure tremendamente affascinante in un tennis fatto di giocatori omologati e programmati per vincere. Lui no, lui è diverso da tutti gli altri per come colpisce, per quella fluidità che fa sembrare tutto facile, che permette di sparare 36 vincenti in faccia al serbo in una notte mai così luminosa. E pensare che di Nole, Nardi ha il poster in camera,“Lo vedo ogni volta che vado a letto e continuerò a tenerlo lì…” riferisce il marchigiano. Perché è sempre stato lui l’ispirazione, mentre
Nardi batte Djokovic: un cammino che parte da lontano
Luca da Pesaro si faceva largo nel circuito under, giocandosela alla pari con Alcaraz, suo grande amico, e Rune. Poi Carlitos e Holger sono volati nell’Olimpo, mentre l’azzurro è rimasto indietro, a trascinarsi dubbi quanto mai leciti, di fronte all’adolescenza e alle difficoltà di uno sport che richiede un impegno totalizzante. C’è stato un periodo, qualche anno fa, durante il quale Luca pensò addirittura di lasciar perdere. E tutti attorno a cercare di convincerlo, per fortuna, con successo, che invece l’idea giusta era quella di proseguire: un talento del genere non andava lasciato da parte. Con il nuovo coach Giorgio Galimberti in panchina, con un rientro da lucky loser che gli ha regalato una seconda chance, Nardi si è preso un trionfo difficile da descrivere.
Perché al di là dei demeriti di Djokovic, è stato Luca a dettare i tempi, a decidere come e quando variare, alternando vincenti da fondo a tocchi di fino che hanno esaltato un pubblico ormai poco preparato a questo genere di genialità. Nardi è il giocatore di più bassa classifica ad aver eliminato Nole in uno Slam o in un Mille. Ma con gli ottavi in California andrà nei top 100 ed è già top 70 della “race” verso Torino. L’Italia si coccola un altro gioiello, che aspettava solo di trovare il suo momento. Ora per Nardi negli ottavi di finale affronterà la testa di serie numero 17, l’americano Tommy Paul, e chissà se Luca regalerà un altra impresa come quella contro il serbo.