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La storia del rottellismo monzese parte da lontano, ma il suo trascorso non è circolare come la ruota dei roller blade o degli skateboard. Il suo percorso è a tappe e una di quelle parte proprio da Monza. Da cassette vuote della gazzosa appoggiate a terra per simulare l’effetto di due porte, i manici delle scope vecchie utilizzati come bastoni per colpire un disco di plastica, le colonne di cemento lì, immobili, come se fossero degli avversari da dribblare. È nato così, in un garage abbandonato, l’hockey a Monza. Grazie all’intuizione di uno dei più grandi atleti che l’Italia abbia mai avuto: Gustavo Luigi Kullmann, nato a Viganello nel 1916 in Svizzera ma cresciuto nella sua amata Monza.

Federico Gerosa, Panathlon: “Una serata fortemente voluta”

Federico Gerosa, numero uno del Panathlon e organizzatore dell’appuntamento dedicato proprio al rotellismo tenutosi al teatro Binario 7 giovedì 14 marzo, spiega e introduce: “Una serata che abbiamo voluto fortemente per celebrare anche i 100 anni della Fisr, la Federazione italiani sport rotellistici. Una realtà, quella del rottellismo, sempre più in crescita”, continua il presidente, soffermandosi sull’importanza del Panathlon nel mondo. “Del resto, nasciamo proprio per la volontà di diffondere il fair play e i valori legati allo sport e alla cultura”.

Panathlon Monza, Kullmann e i 100 anni della Fisr

Sul palco è intervenuta anche Marika Kullmann, vice presidente della Fisr e tra i punti di riferimento del mondo rotellistico monzese e italiano. Suo padre, Luigi Kullman, è stato infatti vicecampione del mondo con la nazionale italiana di hockey su pista per ben 2 volte.

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Il rotellismo, proprio nella provincia monzese, continua una crescita iniziata decadi fa. “La federazione e il movimento stesso sono eterogenei”, contestualizza oggi Marika Kullman. “Abbiamo ben 12 discipline in crescita. Lo skateboarding, ad esempio, è entrato nel circuito delle Olimpiadi”.

Kullmann è poi intervenuta sugli imminenti campionati del mondo di skating, i World skate games: “Sono i campionati del mondo, che si svolgono in contemporanea in varie località italiane. Speriamo di ottenere grandissimi successi, perché abbiamo grandi campioni”.

Nella serata Panatlon la vetrina per l’arrampicata sportiva

Per Tullio Parravicini, membro Panathlon nonché presidente lombardo dell’arrampicata sportiva, l’occasione dell’evento monzese è stata anche quella di accendere i riflettori su un’altra disciplina che – come il rotellismo – sta continuando il proprio percorso di crescita: “È uno sport che piace tanto e si sta evolvendo in modo molto veloce, con un numero sempre maggiore di praticanti, impianti e palestre”, continua Parravicini. “Vedo un futuro roseo per l’arrampicata sportiva, anche grazie ad un grande campione, quale Matteo Zurloni, neo vincitore della coppa del mondo di arrampicata”.