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Fabio Capello l’ha riassunta così: se il Milan avesse dato ascolto ai tifosi, non ci saremmo stati né io né Arrigo Sacchi. Dove che stia la verità o la propensione ad accettare che chi paga il biglietto e sostiene il club abbia diritto alla contestazione, o che al contrario la società non debba dimostrarsi fragile di fronte alle intemperanze esterne, resta comunque un dato di fatto. Nel 3-3 casalingo contro il Genoa, a far rumore è stato innanzitutto il silenzio. Quello della curva rossonera, che ha esposto proprio uno striscione con questo concetto, abbinandolo ad altri significati esternati a caratteri cubitali, prima di lasciare il secondo anello blu desolatamente vuoto.

Capello, Lopetegui e la protesta dei tifosi del Milan

Nei giorni precedenti, il club si era ritrovato a fare sostanziale retromarcia di fronte alle esternazioni della tifoseria, barricadera nel dire che Lopetegui non poteva essere la scelta migliore per una società che ha il dovere di puntare al primo posto, non al quarto che vale un posizionamento Champions. Dopo una stagione conclusasi con il derby perso (il sesto consecutivo) in casa e che ha consegnato ai cugini nerazzurri il tricolore della stella, la curva ha deciso di dire basta e far sentire la propria voce. Chiamando in causa i silenzi della società, la sproporzione di interventi in favore del nuovo stadio rispetto a uno sviluppo più organico della squadra, che è poi ciò che sta più a cuore a chi passa domeniche, serate e infrasettimanali al gelo o al caldo per sostenere i propri colori.

La protesta dei tifosi del Milan

“Strategia comunicativa, presenza istituzionale, acquisti mirati, coesione, ambizione, capacità. Un progetto vincente parte dalla società. Milano non si accontenta”. Questo era stato il messaggio della Sud rossonera nei minuti iniziali della sfida contro il Genoa. Prima di dar seguito alla protesta del tifo, in una dimensione – quella del Meazza – in cui a farne le spese è stato ancora anche uno dei giocatori simbolo di questo Milan, Rafael Leao. “I tifosi hanno scelto questo tipo di protesta e bisogna solo rispettarli”, sono state le parole accomodanti di Stefano Pioli, allenatore con la valigia. Insolito alleato dei tifosi nel bacchettare una società che fatica a trovare l’empatia con il tifo. Che aspetta ancora chiarezza per capire chi di Pioli prenderà il testimone.