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Ti aspetti Sinner (prima di sapere del ritiro), Berrettini (idem), Sonego. Poi magari Musetti o Fognini o anche Arnaldi. Invece dalle maratone delle qualificazioni e dei primi turni spunta lui: Francesco Passaro da Perugia, anni 23, 240 Atp a inizio torneo e oggi già (virtualmente, ma non è finita) 184.

Tennis, Internazionali d’Italia: l’ascesa di Francesco Passaro

Gli Internazionali d’Italia, all’edizione numero 81, hanno già la loro splendida sorpresa tricolore. Francesco ha impiegato un’ora e 56 minuti per battere l’americano Kovacevic, all’esordio nelle qualificazioni. Poi è entrato nel draw grazie a una prima maratona di tre tie-break contro il croato Ajdukovic: 2 ore e 56 il tempo complessivo. Avanti: nel tabellone principale, altri due tie-break e altri tre set (3 ore e 14 minuti in campo) per avere la meglio sul francese Rinderknech. Infine, la splendida rimonta ai danni di Griekspoor, sempre al tie-break decisivo: 2 ore e 22 minuti da aggiungere al conto. In mezzo mille emozioni, mani sul volto, incredulità, fatica e lacrime di gioia. Significa che in totale il tennista umbro è rimasto in campo sin qui 10 ore e 28 minuti.

Passaro, il gemello diverso di Arnaldi: dalla Next Gen agli Internazionali di Roma

Soffrendo e lottando, mettendo in campo un tennis a tutto campo che forse nemmeno lui, Passaro, sapeva già competitivo così in alto, così a lungo. Lui che era stato già a ridosso dei top 100, spesso accostato al ‘gemello’ Arnaldi: perché sono coetanei e hanno giocato la stessa edizione delle Finals Next Gen, nel 2022, dando vita al match più lungo nella storia del torneo. Lo vinse Francesco, ma in seguito è stato Matteo a esplodere prima nei grandi tornei. Arrivando pure a vincere la Davis, da protagonista. Oggi Passaro torna a prendersi quel futuro che in realtà non se ne era mai andato.