Siamo di fronte a un’epoca all’insegna della digitalizzazione, dove non si può più fare a meno della tecnologia per imparare, viaggiare e lavorare. In tale contesto, da un paio d’anni circa il fenomeno dell’intelligenza artificiale generativa sta prendendo piede sempre più velocemente all’interno della società, rendendo possibile ciò che un tempo non era nemmeno immaginabile.
Intelligenza artificiale generativa, quando è nata
Era il 30 novembre 2022 quando la startup OpenAI, un laboratorio di ricerca sull’AI, ha fatto da pioniere nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, aprendo gratuitamente al pubblico ChatGpt, un chatbot basato su un Large Language Model, un’intelligenza artificiale generativa in grado di ‘comprendere’ e generare linguaggio naturale, con cui dialogare liberamente con formule testuali attraverso l’apposito sito, con la possibilità di chiedere qualsiasi cosa, tranne le formule matematiche: ChatGpt, infatti, è molto lontana dal superare il famoso Test di Turing.
OpenAI e le sue intelligenze: da ChatGpt a Sora
OpenAI ha tracciato la strada nell’ambito delle intellegenze artificiali generative, con l’avvento di ChatGpt: Il primo modello di linguaggio su cui si basava era il Gpt-3.5. Nel 2023 è stata lanciata una versione a pagamento di ChatGpt basata su un nuovo modello più potente: Gpt-4, mentre il 13 maggio 2024 OpenAI ha annunciato l’arrivo di un terzo modello, Gpt-4o dove la ‘O’ sta per ‘omni’, gratuito per tutti gli utenti, che ad oggi sono oltre 180 milioni.

Come l’intelligenza artificiale vede ChatGpt di OpenAI
ChatGpt in poco tempo è diventato un fenomeno di fama globale, ma il primissimo modello lanciato dalla società risale l’anno precedente della sua uscita: Dall-E, un modello text-to-image, capace di generare un’immagine a partire da un testo. Ad oggi è ancora possibile utilizzare Dall-E nella sua terza versione. Ma OpenAI non si ferma ai dialoghi o alle immagini, bensì sta lavorando a un nuovo modello text-to-video, chiamato Sora, in grado di generare un video (per ora della durata massima di un minuto), a partire dal un testo. Tuttavia, al momento è in fase sperimentale, dunque a disposizione di una cerchia molto limitata di utenti.
Microsoft e il debutto di Copilot
Microsoft, azienda multinazionale statunitense di informatica, ha investito circa 13 milioni di dollari nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, tanto da creare una collaborazione con OpenAI, con cui l’azienda a un accordo di lungo periodo. Dal 1° novembre 2023, infatti, nasce Copilot generative AI, un chatbot considerato quasi un cugino o addirittura un fratello, di ChatGpt: entrambi infatti si basano su un comune LLM (modello linguistico di grandi dimensioni) ovvero Gpt-4 di OpenAI.
Lo scopo di tale assistente è quello di automatizzare attività come la stesura di un’e-mail o la creazione di una presentazione e Microsoft lo ha implementato all’interno della sua suite di app di produttività e collaborazione aziendale Microsoft 365: Word, Outlook, Teams, Excel, PowerPoint e una serie di altre applicazioni sono collegate all’assistente AI, che, a pagamento, può automatizzare le attività e creare contenuti, permettendo agli utenti di risparmiare tempo aumentando la produttività.

Come l’intelligenza artificiale vede Gemini di Google
Google e la storia di Gemini
Sempre nel 2023 il colosso del web, Google, annuncia al mondo l’avvento di Bard, il suo primo chatbot, che, però, viene sostituito da Gemini alla fine dell’anno. Jeff Dean, a capo di Google AI dal 2018, in un post sul blog ha rivelato l’origine del nome Gemini: “Il progetto Gemini è nato dal desiderio di unire i nostri team che lavorano sulla modellazione del linguaggio. Ho pensato che l’aspetto dei gemelli, presente nel nome ‘Gemini’, fosse perfetto. I gemelli in questo caso rappresentano i team legacy di Brain e di DeepMind che hanno iniziato a collaborare a questo ambizioso progetto di modello multimodale”. E’ chiaro, quindi, il riferimento a Castore e Polluce, i gemelli della mitologia greca. Infatti, la costellazione dei Gemelli è associata proprio a questi due fratelli.
Ad oggi ci sono due versioni di Gemini disponibili alla fruizione degli utenti: una gratuita e una a pagamento denominata Gemini Advanced, anche se si può provare gratuitamente per due mesi prima di abbonarsi, capace di rispondere a più necessità dei fruitori e in modo più efficiente.