Ai
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L’intelligenza artificiale (Ia) vede sempre più campi di applicazione e, tra questi, quelli della ricerca scientifica e della medicina potrebbero trarne i maggiori benefici. La grande capacità di analisi di vaste moli di dati, a velocità e con precisione impensabili fino a pochi anni fa, rende i sistemi di intelligenza artificiale uno strumento estremamente prezioso per l’elaborazione di modelli in grado di individuare precocemente le patologie, le popolazioni a rischio e i trend di progressione di malattia. 

Delle potenzialità dell’intelligenza artificiale in campo medico si stanno occupando anche i ricercatori del Centro per la Regolazione Genomica di Barcellona. Un team internazionale di scienziati guidato da Davide Carnevali ha infatti sviluppato ‘Ainu’, un modello di intelligenza artificiale che, basandosi sullo stesso sistema utilizzato per il riconoscimento facciale, è in grado di aiutare a riconoscere i tumori e i virus grazie alle ‘tracce’ che questi lasciano nel nucleo delle cellule. Il modello è capace di individuare le anomalie nel nucleo anche a poche ore dopo l’ingresso del virus nella cellula. 

Resa nota sulla rivista Nature Machine Intelligence, la scoperta ha un unico punto debole: per poter utilizzare ‘Ainu’ occorrono microscopi molto potenti e altrettanto costosi non solo da comprare ma anche da mantenere. Purtroppo, non tutti i laboratori analisi sono dotati di microscopi così potenti da poter utilizzare l’innovativa tecnica di microscopia che il modello di Ai impiega.

Si tratta di ‘Storm’, capace di scattare foto con una risoluzione altissima e con una capacità di dettaglio fino a 20 nanometri. Questo estremo livello di definizione e precisione permette di individuare le anomalie all’interno del nucleo delle cellule impossibili da riconoscere per un occhio umano.