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L’esplosività e la velocità, la fantasia negli schemi e il bel gioco. Punti di partenza per cercare quel che farebbe tremare le gambe a pronunciarlo, non si parlasse di rugby. Battere Francia o Nuova Zelanda, per cercare di ottenere quei quarti di finale a cui la palla ovale azzurra mai è arrivata, in una Coppa del mondo. 

Coppa del mondo di rugby, l’Italia alza l’asticella

Ma alzare l’asticella è l’unico modo per tentare di fare davvero quel salto di qualità che più di una voce ha chiesto, implorato, supplicato e desiderato, prima di mettere il piede sull’aereo che ha portato gli Azzurri in Francia. Sede dei una rassegna iridata che dall’8 settembre al 28 ottobre trasformerà l’italico seguito in una spinta in più per fratelli Cannone e compagni.

L’auspicio è questo, perché dal presidente nazionale Marzio Innocenti a quello regionale lombardo Vancini, l’aspettativa è che un palcoscenico così importante come la Coppa del mondo possa contribuire ad aumentare anche il numero di coloro che il rugby lo cercano, lo vivono e lo praticano anche dopo un contest così luccicante come quello che assegna l’oro mondiale. 

Coppa del mondo di rugby, Italia per il colpaccio con Francia e Nuova Zelanda

Con Francia e Nuova Zelanda “di un altro pianeta” – per dirla proprio con Vancini – l’Italia sa di dover cercare quel colpo a effetto che da underdog la faccia divenire non solo sorpresa, ma anche e soprattutto realtà a suo agio su quel gradino in più: quello “del salto di qualità”. 

A esserne consapevole, del resto, è innanzitutto proprio la Federazione italiana rugby. Che con la Coppa del mondo d’Oltralpe e lo United rugby championship sa di avere a disposizione i palcoscenici migliori per raccogliere applausi in platea e tenere agganciati spettatori. Facendoli diventare parte integrante del movimento. 

Rugby, Dominguez sicuro: “Mi aspetto qualche sorpresa”

Con Francia o Nuova Zelanda si dovrà vincere, insomma. E se a dirlo è anche Diego Dominguez – uno da 3 mondiali giocati, con 98 punti e 2 mete – qualche appiglio in più per crederci c’è. “Nutro molta fiducia, ho visto una preparazione durissima. E sì, dovremo vincere. Mi aspetto delle sorprese”, aggiunge l’italoargentino. 

Si parte venerdì 8 settembre proprio con Francia Nuova Zelanda, Italia in campo l’indomani con la Namibia, poi il 20 con l’Uruguay. Si dovrà attendere il 29 per gli All Blacks, il 6 ottobre per i padroni di casa transalpini. Per cercare il passaggio del turno.