⏱️ 3 ' di lettura

Il ritorno di Rafa. Dopo un anno di stop, 11 mesi per la precisione, torna finalmente nei tornei Atp Rafael Nadal. Il maiorchino è attualmente 664 del mondo e davanti a lui ci sono 663 giocatori che, escludendo un certo Djokovic, per il momento possono ancora solo sognare di vincere tutti gli Slam e i tornei vinti da lui.

La somma di infortuni: per Nadal, in carriera 5 anni lontano dai campi

Il “Welcome back” ufficiale avverrà il  il 31 dicembre a Brisbane, in Australia, dove tutto era finito un anno fa. Il 19 gennaio del 2023 stavamo parlando della lesione all’ileopsoas di Nadal dopo il secondo turno degli Australian Open perso contro l’americano Mackenzie McDonald in tre set. L’idea, o meglio la speranza, era quella che si sarebbe fermato per un paio di mesi. Nel frattempo quei mesi sono diventati 11, che sommati ai precedenti 49 fanno 60 mesi di assenza, ovvero 5 anni della sua carriera passati a curare un fisico logorato dalla voglia incessante di spingersi al limite.

Nei restanti 17 anni di tempo sul campo però, quel fisico gli ha permesso di vincere 22 Slam di cui 14 Roland Garros, record assoluto del Grande Slam francese. Eccolo allora, il suo diciassettesimo ritorno, e questo non l’ha fatto con un comunicato ufficiale o altro. Ha voluto pubblicare un video social che mostra le pene, la sofferenza e i turbamenti che hanno assillato la mente e i pensieri dell’ex numero 1 Atp. Dopo la pubblicazione del video Nadal ha voluto precisare: “Dopo aver lavorato così duramente per tutta la vita, non credo che la mia carriera possa terminare in conferenza stampa”.

Tutti gli infortuni nella carriera di Rafa Nadal

Un vero guerriero, un gladiatore, come è sempre stato nella sua gloriosa carriera. Un giocatore che non molla mai dentro e fuori dal campo. Quel fuoco e quel furore che hanno fatto innamorare milioni di appassionati, sta tornando. Facendo un salto nel passato vediamo però spesso lo spagnolo alle prese con vari infortuni: le ginocchia martoriate, i piedi e anche il polso. Nel 2021 Nadal sembrava essere arrivato vicino al capolinea. Dopo aver perso quello che sarebbe stato il quinto Roland Garros consecutivo, contro Novak Djokovic, fu costretto a fermarsi altri 6 mesi e mezzo per i problemi dovuti alla malformazione del piede sinistro.

Ma il 2022 fu il vero miracolo di Nadal. Con la vittoria degli Australian Open, il maiorchino riaccese la speranza che niente avrebbe mai potuto fermarlo. Una piccola frattura alle costole a fine marzo, non gli impedì di vincere neanche il suo 14esimo Roland Garros a giugno del 2022. L’impresa fu talmente ardua che, il ritiro in semifinale a Wimbledon, il mese successivo, per uno strappo addominale che gli costò 3 mesi di stop, non preoccupò quasi nessuno.

Non solo per problemi fisici, per Nadal: la tenuta mentale nel 2015

Quello però forse che ha fatto più vacillare Nadal è stato il ritiro del suo amico-rivale storico Roger Federer. Questo ci avvicina sempre di più alla consapevolezza che un’era sta davvero tramontando. Per la prima volta, guardando Nadal, seduto in lacrime vicino a Federer, si capì che il prossimo a smettere sarebbe stato lui. Gli anni dello spagnolo sono diventati 37 e non gioca da 11 mesi. Ma va ricordato che questo non è il periodo peggiore della sua carriera, tutt’altro. Il 2015 è stato in assoluto il più brutto e per assurdo, il corpo era intatto ma la testa non c’era.

In quel periodo il mancino spagnolo aveva problemi di ansia di pressione, quasi depressione. Nadal ad oggi è diverso dal passato, tante cose sono cambiate, tanti rivali sui campi pure. Ora ha  imparato a conoscere i suoi limiti ed è pronto ad accettarli, l’ha detto lui. Nei primi nove tornei avrà la stessa classifica che aveva prima dell’infortunio, il numero 9. Dove potrà arrivare? Nessuno lo sa. Ma è curioso che abbia scelto di ricominciare proprio da Brisbane, la città olimpica del 2032. Nadal quest’anno sogna Parigi, la terra rossa, il Roland Garros e i giochi Olimpici. Forse il doppio con Carlos Alcaraz, chissà. Sarebbe un finale perfetto per uno dei più grandi di tutti i tempi del tennis.
Marco Micheletti