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Un autodromo che si rifà il look e che al tempo stesso scopre tutte le difficoltà di un’operazione “che non pensavo potesse essere così complicata”. Lo dice lo stesso presidente Automobile club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, durante la presentazione dell’avanzamento cantiere del circuito monzese. Quello voluto da Liberty Media per far sì l’impianto fosse disponibile per gli standard qualitativi e di sicurezza imposti dai padroni della Formula 1 per consentire alla massima categoria motoristica di continuare a restare in Brianza.

Formula 1, Monza in corsa contro il tempo per avere il suo Gp di settembre

“Servono i fondi dal governo, prima ne avremo la certezza di questi finanziamenti pubblici, prima potremo cercare di avere l’accordo con Formula 1”. Non lascia margine di interpretazione, il discorso del numero 1 di Aci, facendo il punto su un cantiere che – in ogni caso – sta rispettando le tempistiche richieste. I lavori di adeguamento dell’impianto sono stati voluti per far sì che potesse concretizzarsi il rinnovo del contratto con la Formula 1 per la disputa del Gp sul circuito, oltre la naturale scadenza del contratto nel 2025. “Solitamente i contratti si discutono con due anni di anticipo, siamo anche in ritardo”, puntualizza di nuovo Sticchi Damiani. “Il lavoro è stato più impegnativo di quanto non avessi immaginato. Sì, di problemi ne abbiamo avuti tanti e di sicuro non sono finiti”.

Il futuro dei due Gran Premi in Italia: parla Sticchi Damiani

In ballo, oltre alla necessità di portare a compimento gli interventi, anche la valorizzazione di un impianto che rischia nel futuro prossimo di doversi giocare la propria permanenza nel calendario del mondiale sgomitando con Imola, vicina di casa nei confini nazionali. “Anche perché è credibile che la presenza contemporanea di due Gp in Italia venga vista in modo critico da parte di qualcuno. Dobbiamo essere realisti e avere la consapevolezza che il tempo non è nostro alleato. Ci sono altri impianti che si affacciano al Mondiale e che scalpitano per avere il loro Gran Premio”. Gli esempi sono quelli della Germania, che dopo gli anni d’oro di Mercedes e in vista del prossimo ingresso di Audi non potrà stare a lungo senza un Gp di casa, e la Spagna. Dove si avrà a breve il circuito cittadino di Madrid, con la Catalunya tutt’altro che disposta a scansarsi agevolmente.