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La sua immagine con mano sulla bandierina e petto in fuori, nella mezzaluna destinata al calcio d’angolo, potrebbe sembrare irriverente paragonarla alla copia del David che campeggia in piazza Signoria a Firenze. Ma pensare che l’iconica immagine di Batigol sia tanto distante – nell’immaginario comune – dalla statua realizzata da Arrighetti emulando quella di Michelangelo, porterebbe fuori strada. C’è dell’irriverenza, ma anche del realismo nel considerare quel che Gabriel Omar Batistuta ha rappresentato per il calcio internazionale, italiano e viola in primis. Lì dove un tempo si giocava il calcio fiorentino che si è aggraziato nei modi, duranti i secoli, senza perdere però il pathos popolare che l’accompagna.

La statua di Batistuta che esulta
alla bandierina, con lo stadio Franchi
sullo sfondo

La suggestione di Batistuta sindaco di Firenze

Devono aver pensato a questo coloro che al di qua dell’Arno hanno pensato di chiedere a uno dei più letali attaccanti della storia futbolistica di candidarsi a primo cittadino nella città che rappresenta la culla del Rinascimento, con un’immagine abusata tanto quanto quella del politicamente corretto. Così, Re Leone è stato invocato dalla tribuna elettorale a prendere le redini della città che fu sua e che in fondo non ha mai smesso di esserlo. Nonostante le successive esperienze giallorosse di Roma e della Milano interista. I 168 gol in una decade scarsa, quella dal ’91 al Duemila, non si cancellano.

Batistuta sindaco di Firenze: tra smentite e indiscrezioni

«In politica può succedere di tutto, ma non ho mai avuto sul tavolo il suo nome», ha spiegato a Il Corriere della Sera Federico Bussolin, capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio. «Premesso che per la mia generazione Batistuta può fare tutto, anche il presidente del mondo, non mi risulta che sia stato intrapreso nessun percorso per averlo candidato sindaco a Firenze. C’entra questo, non il fatto che sia un calciatore: dagli Anni 90 a oggi il risultato migliore del centrodestra lo abbiamo fatto con Giovanni Galli, ha poi aggiunto il capogruppo di FdI in consiglio regionale, Francesco Torselli.

Tra Dante e il Camp Nou: l’ipotesi di Batigol primo cittadino

Sì, perché di questo si parla. E se vale sempre il vox populi, vox dei il sondaggio per Batigol alla guida di Firenze può essere meno campato per aria di quel che si pensi. E se è vero che “Non può comprendere la passione chi non l’ha provata”, direbbe un fiorentino doc come Dante, non c’è da preoccuparsi sulla partigianeria della politica, che più spesso divide piuttosto che unire. Un personaggio come Batistuta, al di là delle competenze dirette, potrebbe prendere in contropiede anche una sbrigativa scrollata di spalle di chi liquida frettolosamente il rumor.
Il nodo da sciogliere semmai è un altro: il possibile candidato a primo cittadino, la cittadinanza italiana ancora non ce l’ha. Anche se, a quanto pare, la partita delle pratiche è già iniziata. Ed è fin troppo facile immaginarsi lui, Batistuta, con l’indice sulla bocca a zittire tutti. Come al Camp Nou in Barcellona-Fiorentina.