Comunità energetiche
⏱️ 2 ' di lettura

Le comunità energetiche potrebbero essere promosse dallo Stato attraverso incentivi e contributi a fondo perduto. È questa la proposta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica italiano e inviata all’attenzione dell’Unione Europea. Sarà poi la Commissione europea a dover dare il proprio via libera se l’iniziativa dovesse essere accolta a livello comunitario. 

A chi sono rivolti incentivi e contributi

Il dicastero del ministro Gilberto Pichetto Fratin ha proposto un contributo a fondo perduto per le comunità realizzate in comuni con meno di 5mila abitanti e potrà coprire fino al 40% dell’investimento. 

Per incentivi si intende invece la tariffa incentivante con la quale coloro che fanno parte della comunità energetica condividono con ‘l’esterno’ l’energia in eccesso prodotta (questa possibilità è sancita dal decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, che consente alle comunità energetiche di vendere alla rete elettrica nazionale l’energia in eccesso prodotta autonomamente tramite fonti rinnovabili). 

Ecco cosa si intende per comunità energetica, quali vantaggi e benefici per l’ambiente comporta e come funziona all’atto pratico.

Comunità energetica, cos’è?

Per comunità energetica si intende un gruppo di elementi (persone, imprese, enti locali, associazioni ecc) che si uniscono e decidono di autoprodurre l’energia necessaria allo svolgimento delle proprie attività (domestiche, produttive o lavorative) sfruttando le fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.

I vantaggi della comunità energetica

Tra i vantaggi più evidenti dell’appartenere ad una comunità energetica che autoproduce e autoconsuma l’energia di cui ha bisogno c’è sicuramente il netto risparmio in bolletta, che cresce all’aumentare dell’efficienza e dell’autarchia (autosufficienza economica) raggiunta dalla comunità. 

In secondo luogo, le comunità energetiche, basandosi sull’autosufficienza raggiunta tramite fonti green, hanno un impatto minore sull’ambiente.

Indipendenza e sicurezza energetica sono altri due vantaggi.

Come funziona una comunità energetica?

Come sancito dal decreto legislativo 28/2011, che stabilisce le norme per la promozione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia e per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, in una comunità energetica le persone che ne fanno parte possono sia contribuire attivamente alla produzione di energia (con pannelli solari sul tetto ecc) oppure può solamente usufruire dell’energia prodotta dagli altri membri della comunità.