disconnessione
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Il diritto alla disconnessione dei lavoratori australiani è ora sancito dalla legge, ma cosa significa nel concreto? I lavoratori che vengono contattati via mail, messaggio o chiamata al di fuori dell’orario di lavoro hanno il diritto di non rispondere e di non richiamare. Rifiutandosi di rispondere, questi lavoratori esercitano un diritto tutelato dalla legge e dunque non possono incorrere in sanzioni o rimproveri sul posto di lavoro per questa ‘mancanza’. Questo vale per le aziende di medie e grandi dimensioni, le piccole aziende australiane sono infatti interessate da una proroga che sposta al 26 agosto 2025 l’adozione della nuova regola. 

Potrebbe sembrare un assioma logico e consolidato ma sono molti i manager e i superiori che non rispettano facilmente questa regola di buona educazione. A ben vedere, infatti, essendo il tempo libero dal lavoro di ‘proprietà’ della persona ed essendo questa persona pagata per lavorare un certo numero di ore al giorno, non dovrebbe nemmeno esserci il bisogno di istituire una legge ad hoc, ma l’avanzata del lavoro ibrido e della flessibilità ha reso grigi alcuni confini prima definiti e spetta quindi alla legge tornare a separare con chiarezza il bianco dal nero.

Così come è giusto e doveroso che il lavoratore nel corso delle ore di lavoro pattuite da contratto non si distragga per questioni personali e si dedichi completamente alle sue mansioni, è altrettanto giusto che il dipendente possa estraniarsi completamente dal lavoro dopo aver finito il suo numero di ore. Salvo eccezioni particolari, naturalmente.

Una legge dedicata al diritto alla disconnessione esiste anche in Belgio e in Francia ma non in Italia, dove la questione è di competenza dei singoli lavoratori e dei loro datori di lavoro. Le due parti si possono infatti accordare per porre dei paletti alla reperibilità al di là delle ore pattuite.