Una Formula 1 sempre più manovrata dagli Stati e meno dai privati. Una Formula 1 che sperimenta nuovi format e che cresce a numeri record, anche e soprattutto nei mercati extraeuropei e nordamericani in particolare. Una Formula 1 che va veloce, insomma, com’è proprio del suo dna. Ma anche una Formula 1 che in Italia e a Monza in particolare sembra avere le consuete gomme sgonfie. “I lavori dovevano cominciare a settembre dopo il Gp, invece siamo a dicembre”, ha commentato nelle scorse Stefano Domenicali, numero 1 di Liberty Media, che gestisce il circus. E che aspetta i lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’impianto, dai sottopassi pedonali al nuovo layout delle tribune, giusto per citare i due interventi più impattanti.
Formula 1, Domenicali: “Evento enorme, ovunque intervengono i Paesi”
“Sono eventi enormi, un po’ ovunque devono intervenire i governi per gestirli” è il Domenicali pensiero. Corredato da un “tutto sta nel capire la volontà del nostro Paese di investire nella Formula 1 come piattaforma promozionale e di business”, sono state le parole di Domenicali a La politica nel pallone, la trasmissione radiofonica di Gr Parlamento. “C’è bisogno di continuare a investire senza guardare solo a quanto è stato fatto e il presidente di Aci, Angelo Sticchi Damiani, lo sa bene. La Formula 1 non può essere gestita a livello privato, tutti i Paesi in cui si corre sono coinvolti direttamente. Ed è il nostro Paese che deve fare una scelta”.
Domenicali e la Formula 1: “Abbiamo avuto weekend con 20 auto in un secondo”
Per Domenicali, “la stagione conclusa è stata nel complesso super positiva. Siamo cresciuti come attenzione e abbiamo conquistato nuovi mercati, sviluppando nuovi prodotti e sperimentando nuove formule”. Con l’introduzione del budget cup, anche il dominio assoluto di Max Verstappen potrebbe venire meno: “Anche a Mondiale vinto non vuole mollare nulla agli avversari. Ma Max a parte, quest’anno abbiamo avuto weekend con 20 macchine in un secondo. E il budget cup penso renderà questi cicli più brevi”.