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Leo Borg, secondogenito della leggenda tennistica Bjorn, è un classe 2003 nato a Stoccolma che sta cercando piano piano di sfondare nel mondo dove il padre viene ricordato come uno dei più grandi di sempre.

Leo Borg, il figlio della leggenda del tennis Bjorn

Avendo avuto una carriera così importante, l’ex numero uno del mondo deve avere avuto molta influenza nella scelta del figlio di intraprendere la sua stessa strada. Leo ci sta provando a raggiungere un livello alto nel tennis, anche se fino ad oggi non è ancora riuscito a sfondare nel circuito maggiore. Le sue vittorie più importanti si registrano infatti nei circuiti minori: Challenger, Futures e Itf.

L’unica vittoria registrata nel circuito maggiore risale al 18 luglio del 2023, quando nel torneo della natia Svezia ha battuto il connazionale Elias Ymer per 7-6 6-3. Attualmente vanta una classica mondiale a livello Atp di numero 334, suo best ranking. Tante belle parole e forse troppe aspettative c’erano su questo figlio d’arte: aspettative che molto probabilmente non verranno mai rispettate. Il suo gioco è molto bello da vedere, è un giocatore molto solido da fondo campo. Quasi come il padre, con pochissime discese a rete e con un rovescio a due mani proprio parte forse proprio del patrimonio genetico.

L’occasione per Bjorn Jr in Coppa Davis

Per lo svedese adesso arriva una sfida interessante: la Coppa Davis. Il padre debuttò nel 1972, a soli 15 anni, venne selezionato per rappresentare la Svezia. All’esordio nel grande tennis, il futuro campione sconfisse in 5 set il neozelandese Onny Parun. Adesso tocca al figlio d’arte Leo stupire tutti: la Svezia nel girone ha Cile, Canada e Italia, che dovrà fare a meno di Sinner e Berrettini. Anche il Canada, campione della Davis l’anno scorso, non ha i suoi migliori giocatori: Felix Auger- Aliassime e Denis Shapovalov. Quindi quale migliore occasione per Borg Jr di far vedere al mondo del tennis che magari si sbaglia e che anche lui vale? Okay, magari non come il padre, ma questo poco conta. L’occasione della Davis vale per sfoderare le proprie qualità, ma in fondo anche per scrollarsi di dosso il fardello di essere solo e semplicemente un figlio di cotanto padre.
Marco Micheletti