Era l’uomo più atteso e non ha mancato di farsi trovare pronto con il destino. Quello di Mathieu Van der Poel alla Roubaix è stato un trionfo: vittoria per distacco, pochi giorni dopo il trionfo al Fiandre. Il campione del mondo ha bissato il successo dello scorso anno, sempre davanti al compagno di squadra Jasper Philipsen, che però era attardato di quasi tre minuti.
Van der Poel dopo il Fiandre firma il capolavoro alla Roubaix
Dal 1962 a oggi nessuno era riuscito a vincere nello stesso anno Fiandre e Roubaix con la maglia di campione del mondo addosso: l’ultimo a esserci riuscito era stato Rik Van Looy, giusto da un riferimento. L’allungo decisivo è arrivato sul tratto numero 13 di pavé, a poco meno di 60 chilometri da traguardo. Il nipote di Raymond Poulidor ha puntato sull’allungo, con una media di 38 orari che è stata fuori portata per il resto del gruppo. La temuta chicane all’ingresso della foresta di Arenberg non ha generato i problemi temuti, anche se alla voce cadute si sono registrati i nomi degli italiani Jonathan Milan ed Elia Viviani, nel proseguo della corsa.
Il dominio di Van der Poel da campione del mondo
La misura delle imprese di Van der Poel la cominciano a dare anche le classiche: nella stagione in corso, non fosse stato per il volontario sacrificio per il compagno Philipsen, avrebbe potuto far sua anche la Milano-Sanremo. “Oggi non avevo la spia della fatica accesa, sono stato bene tutto il giorno”, sono state al traguardo le parole di Van der Poel. “Voglio portare la maglia iridata nel miglior modo possibile”, ha aggiunto il campione del mondo.

