Se c’è uno sport che come e più degli altri si abbevera di mito, questo è il ciclismo. Perché la fatica e l’impresa che sa di epica vivono di un confronto con quel che è stato ieri e che tuttora è, nel cuore degli appassionati di sport e di chi lo sport ha cominciato a viverlo solo attraverso una voce gracchiante alla radio. O a qualche foglio di giornale comprato e condiviso tra decine di occhi e mani, quando ancora di tivù non se ne parlava.
La vittoria di Pogacar al Lombardia: il nuovo Merckx come Binda e Coppi
Ecco perché a Bergamo, nella giornata di sabato, erano in migliaia. Di più. Per assistere a un appuntamento che fa storia di per sé, chiamandosi Giro di Lombardia. E che storia ha continuato a farla, premiando sotto al traguardo quel fenomeno che è Tadey Pogacar. Uno che da anni è paragonato a Merckx, ma che sul traguardo del Lombardia ha fatto come Binda e Coppi, guarda caso gli altri grandi del pantheon della bicicletta. Terza vittoria consecutiva alla Classica delle foglie morte, maturata in discesa a 30 chilometri dal traguardo come Roglic e gemelli Yates, prima ancora che un ottimo Bagioli, poi secondo. Ancora più indietro un altro fenomeno della pedivella come Evenepoel, condizionato di una caduta nelle fasi iniziali.
Il Giro d’Italia celebra i 75 anni della tragedia di Superga e il Grande Torino
Pogacar con il terzo Lombardia di fila non ha solo eguagliato Binda e Coppi ma contribuito a dire una volta di più che sì, il ciclismo appartiene al mito. Ed è forse per questo che oggi, lunedì 9 ottobre, Torino sceglie di presentare il nuovo Giro d’Italia 2024 aprendo il sipario sulla grande partenza del prossimo sabato 4 maggio, a 75 anni esatti dalla tragedia di Superga, con la tappa Venaria Reale-Torino. Così il Giro d’Italia del prossimo anno omaggerà il Grande Torino, nella ricorrenza della tragedia che cambiò per sempre la storia dello sport italiano. E che consegnò quella squadra al mito. Quello che sarà ricordato, neanche a dirlo, dal ciclismo.