Il numero 1 della Race Atp a portata di mano, le Olimpiadi di Parigi come grande obiettivo della stagione. E un feeling che cresce di giorno in giorno. Simone Bolelli e Andrea Vavassori si prendono l’abbraccio di un Pietrangeli mai così entusiasta per un match di doppio, battendo i trionfatori dell’Australian Open Bopanna ed Ebden, che a Melbourne si imposero in finale proprio sulla coppia tricolore.
Vavassori e Bolelli, gemelli diversi del tennis italiano
La rivincita più dolce possibile, davanti al pubblico romano, con tre match ancora da portare a casa per arrivare al titolo e in vetta al mondo. Non male, come prospettiva. Sono diversi, Simone e Andrea, in campo e fuori. Ma sono complementari e sono, soprattutto, due bravi ragazzi. Due che mettono da parte l’ego per coltivare l’umiltà ed essere al servizio del team.

Perché il doppio, a un certo livello, è una questione che va oltre i singoli. Bole con i suoi servizi e i suoi diritti che mettono paura a chi sta a rete. ‘Wave’, che peraltro non ha affatto abbandonato il singolare, con i tipici movimenti di un doppista di razza e con un carattere di ferro, mai provato nemmeno di fronte ai momenti più complicati. Insieme, sono già tra le coppie più forti di sempre nel tennis italiano. Insieme, si sono messi obiettivi sempre più grandi.
Tennis, Internazionali di Roma: le speranze azzurre del doppio
“E il fatto di essere amici – suggerisce Simone – aiuta anche in campo”. Ora che a Roma di singolaristi azzurri in gara non ce ne sono più, è logico guardare a loro. È logico seguirli perché se lo stanno meritando. Forti di un progetto partito quasi per caso e poi decollato oltre le aspettative. Quest’anno, oltretutto, il doppio assume un ruolo particolare: una medaglia olimpica, di qualsiasi metallo, viene ricordata per sempre, a prescindere dal tabellone in cui viene conquistata. E se è vero che entrambi, Simone e Andrea, sarebbero in teoria più giocatori da veloce, è altrettanto vero che sono cresciuti sulla terra e su questa superficie sanno perfettamente come vincere. La caccia all’oro è cominciata.