⏱️ 2 ' di lettura

Una sferzata di vento fresco sulla faccia, come una folata di quelle che tagliano sul volto molto più a sud, nell’estremo confine d’Europa che è Sagres. Il Napoli arriva a Braga per cercare proprio quest’impatto e riprendersi dal torpore di inizio stagione: quattro partite giocate, 7 punti e già 5 gol subiti.

Napoli in Champions League: a Braga per non sbagliare

La Champions mette i campioni d’Italia già di fronte a una partita con pochi margini d’errore: sia perché i portoghesi di Artur Jorge sono al momento l’ottava forza del campionato lusitano, sia perché ulteriori tentennamenti rischierebbero di rallentare anche la corsa europea, che prevede poi gli incroci con Union Berlino e Real Madrid. E dover destinare suppletive energie per la Champions, avrebbe quasi inevitabilmente ripercussioni sul campionato stesso.

La nuova dimensione europea del Napoli: Garcia, tocca a te

La stessa dimensione europea del Napoli, eliminato ai quarti di finale l’edizione precedente dal Milan, è chiamata allo step successivo. Certo le scusanti non mancano, a Garcia. Ma Braga rischia d’essere il Trattato di Lisbona dei partenopei, nella competizione con la coppa dalle grandi orecchie: un patto con l’Europa e per l’Europa, per dare definitivamente ai campani lo status di big internazionale. Dal Castel dell’Ovo al Monastero dos Jeronimos, l’affaccio sul mare deve saper dire quale rotta il Napoli con il tricolore sul petto potrà intraprendere in questa stagione. De Laurentis, che solo 12 mesi fa azzardò rivoluzionando budget e rosa (via tra gli altri Insigne, Koulibaly, Fabian Ruiz, Milik e Mertens, dentro gli sconosciuti Kim e Kvaratskhelia), in estate di nuovo ha scommesso tutto, puntando sull’ex tecnico della Roma. Separandosi da Spalletti che ha lasciato in dote a Castel Volturno il terzo scudetto e portandosi via un tatuaggio sul braccio e la panchina della Nazionale. Sembra passata una vita, ma sono solo 12 mesi